simonssj 8½ / 10 23/09/2012 01:40:03 » Rispondi un film in tripla dimensione, che scorre tranquillo e senza scossoni, recitato magistralmente (Irons infinito) e diretto con maestria. L'idea non è originalissima ma ho provato, da spettatore, le stesse emozioni che può darmi un buon libro; la comunicazione sull'idea che fa nascere un romanzo, dell'amore-ossessione per le parole, della sciagurata scelta tra dedicare la propria vita alla realtà o alla finzione e di come essa possa cambiare la vita di un autore e di chi gli sta intorno. E soprattutto, è un film sulla mediocrità, o meglio sulla consapevolezza della propria mediocrità e dei propri limiti (in qualcosa il protagonista mi ha ricordato il Salieri di "Amadeus"). Un gioiellino
fcim 02/10/2012 11:53:30 » Rispondi Cosa intendi con "la sciagurata scelta tra dedicare la propria vita alla realtà o alla finzione"??
mi riferisco al dialogo finale tra Quaid e la ragazza, in cui lui le dice come la realtà e la finzione siano due mondi che sembrano vicini ma in realtà non arriveranno a toccarsi mai, e ciascuno ad un certo punto della propria vita è costretto a scegliere. Inoltre Irons, raccontando al protagonista la sua storia, ammette di aver perso i contatti con le persone che amava (nel contesto, sua moglie) perchè le ha preferito le parole