atticus 8 / 10 15/09/2012 00:06:59 » Rispondi Pur rimanendo nei territori classici del grande noir americano, il film di Vromen si fa apprezzare soprattutto per una connotazione psicologica sui personaggi davvero inquietante, che trova inevitabilmente il suo focus principale nella figura di Kuklinski, uomo diviso in due da una naturale furia assassina divorata da uno spropositato senso di protezione verso i propri cari, un contrasto straziante nella sua ricerca disperata di una normalità irraggiungibile. L'effetto, angoscioso e straniante nella sua abitudinaria follia omicida, è raggiunto in pieno anche grazie ad un monumentale Michael Shannon, maschera avvilita di disperazione e odio, di amore coniugale e filiale rotto dall'incubo della morte, agghiacciante nel suo conflitto tra umanità e spietatezza; splendida anche la prova di Winona Ryder, contraltare di fragilità e fiducia perfetto per rendere ancor più completo il ritratto del killer; impeccabile tutto il resto del cast (irriconoscibile Evans), così come la confezione del film, elegantemente cupa per questa ballata mortuaria che sembra la partitura di una sanguinaria tragedia elisabettiana.