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DISCONNECT regia di Henry Alex Rubin

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  09/06/2014 12:50:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ormai basta un pc, un ipad, un telefonino per avere il mondo a portata di mano. Vero in parte, sappiamo tutti quanto sia contraddittorio l'uso della tecnologia, abbiamo imparato che i social network, i forum, le chat, ecc... hanno contribuito a mettere in contatto le persone e al tempo stesso a renderle ancora più sole, connesse in rete ma disconnesse da un mondo esterno spaventoso, giudicatore, classista, da cui ci si difende con maschere sotto cui nascondere le proprie fragilità.
Le tre storie (più o meno intrecciate) presentate dal debuttante Henry-Alex Rubin hanno come fulcro tutte l'uso e soprattutto l'abuso di internet, i personaggi galleggiano nell'oblio della rete cadendo vittima di reati informatici favoriti dalla loro ingenuità, dal bisogno di essere accettati o di qualcuno che ascolti i loro patemi.
Ceti sociali diversi ma urgenze simili: c'è il ragazzino introverso vittima del cyberbullismo e in primis dell'indifferenza dei suoi genitori, c'è la coppia frodata di tutti i risparmi incapace di comunicare dopo il lutto da cui è stata investita, quindi la giornalista ambiziosa, travestita da crocerossina per un ragazzino che si esibisce nelle video chat porno, in realtà sfruttatrice di questi quanto chi lo piazza davanti alla webcam.
La drammaticità degli eventi è onorata da un cast all'altezza, la narrazione si dipana in maniera sempre molto equilibrata fino ad un epilogo non proprio esaltante, sufficientemente teso, non totalmente assolutorio ma poco coraggioso, senza tener conto di una messa in scena ruffiana enfatizzata da ralenti e colonna sonora strappalacrime studiata a tavolino . E' però buona l'idea di corpi che finalmente cozzano distruggendo la barriera della lontananza ed eludendo l'irrealtà dello schermo, affrontando così senza filtri quella vasta gamma di sentimenti indispensabili per vivere veramente.