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QUALCOSA NELL'ARIA regia di Olivier Assayas

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  17/09/2012 22:56:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Combinare slogan, letture filosofiche, sentimenti, musica, rappresaglie e psicologia non è esattamente la cosa più facile del mondo, e se si pensa al post-68" e al tema che fu affresco di tanti film rigorosi di Garrel, di Godard, di Bertolucci ("The dreamers" in part.), davvero sfruttato al massimo. Invece l'operazione di Assayas, leone d'oro "morale" alla mostra del cinema di Venezia (ha avuto il plauso più alto della critica, più di Kim-Ki duk è si è dovuto accontentare di un premio minore alla sceneggiatura) diverge da quella di molte altre su temi simili. Plastificando il discorso ideologico (come invece faceva fino all'insopportabile La cinese di Godard), con la rarefazione di una scelta a doppio taglio, come quella artistica o (pericolosamente) "combattente", prossima a sfociare nel terrorismo. Un film notevolissimo, proprio per questo, che merita di essere (ri)visto, e si conclude nel segno di una Poesia visiva che l'ultimo Malick nemmeno si sogna, fra l'altro superbamente imprevista.
Ricercatissima anche la colonna sonora, che annovera brani di culto di Incredible String Band e Tangerine Dream anzichè il solìto inno alla Barry Mcguire ("Eve of destruction"), fortunatamente assente