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A QUALSIASI PREZZO regia di Ramin Bahrani

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atticus     5 / 10  21/09/2012 00:01:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Neanche troppo idealmente, il film di Bahrani rimanda a un classico del cinema americano sudista, quel "Gigante" di George Stevens che ha irrevocabilmente segnato l'immaginario collettivo di milioni di spettatori in fatto di commercio, arrivismo e autodistruzione negli States del sogno; lì c'era il petrolio ad infiammare i destini dei protagonisti, qui invece il pallino del mais rischia di mandare a rotoli la serenità famigliare di casa Whipple.
Evidentemente al regista interessava portare in scena lo spaccato di un'America di provincia perennemente tesa verso gli ideali più utopici (sempre quel maledetto sogno...) ma incapace di raggiungerli, o meglio, fautrice della loro stessa distruzione; eppure il dramma padre/figlio, e relativo scontro, non si carica mai di verità, appesantito com'è da una retorica patriottica a stelle e strisce che travolge l'intero racconto ("Se smetti di volere smetti di vivere" è il motto con cui si sconfigge ogni avversità).
Per di più, non risultano chiare né le dinamiche psicologiche tra i personaggi, decisamente forzate, né pare lucido il punto di vista dell'autore, incerto tra cinismo sociale e accondiscendenza.
Stilisticamente anonima la realizzazione, sopra le righe le interpretazioni, con il plastificato Zac Efron che gioca a fare il ribelle e si chiama pure Dean! Troppa grazia! E indigeribile il finale con i cocci dell'american dream (ancora?!) nascosti in un burrone di ipocrisia.