caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

PARADISO: FEDE regia di Ulrich Seidl

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
The Gaunt     7 / 10  16/01/2014 22:05:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La protagonista di questo secondo capitolo della trilogia di Seidl presenta tratti comuni con la Teresa di Paradise: Love. Sono due persone sole e sprofondate nella propria solitudine. Chi cerca amore e trova solo sesso a pagamento, squallore contrastante nella sua lussureggiante natura e chi professa una fede ma trasmette solo un fanatismo ottuso e autolesionista. Un vivere la propria religiosità in maniera aberrante e distorta, derivata sicuramente dal complicato rapporto con il marito, il quale dopo il suo ritorno viene messa in atto una dinamica interessante: la protagonista si trova vittima dell'invadenza nella propria sfera privata di quest'ultimo come in una sorta di contrappasso per la sua invadenza nella sfera privata altrui durante la sua attività di proselitismo porta a porta.
Si respira un'enorme senso di decadenza nel film di Seidl: nei rapporti sociali, nella decadenza stessa dei corpi sottoposti a flagellazioni, nei sabba orgiastici all'aperto, nella sfera sessuale. Lo stile asettico di Seidl è efficace, ma non manca un certo compiacimento in qualche sequenza (la battaglia estenuante con l'alcolista russa) ed anche involontariamente comica (la benedizione con acqua santa spray sul marito).