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REALITY regia di Matteo Garrone

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  29/09/2012 01:50:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' uno spaccato sociale, come e più di Gomorra. Sorpresi? Per l'epilogo ognuno (no niente spoiler) ognuno trarrà le sue conseguenze, ma è come se questa voglia di appartenenza glamour non ci appartenesse. I luoghi comuni, i clichè diventano arte, ma non è il cinema italiano che invecchia. Credo si tratti di un'umanissima rappresentazione di una società italiana ancorata al dopoguerra. Da lì non abbiamo fatto un passo avanti. Dai tempi di Bellissima o Lo sceicco bianco, da quelli del Bidone e del Giudizio Universale, con l'estrema unzione (rinuncia) atta a ricarburare lo spirito anzichè il materialismo greve dell'Immagine (immaginaria?). E' un rituale chiassoso, così Felliniano, quello che circonda Luciano, la sua sorprendente ingenuità/stupidità, l'apparenza popolare da Uomo del giorno in costante attesa di una fortuna che chiama in causa, come nell'ultimo Ciprì, il consenso di massa, perfino la Cristianizzazione claudicante e imperativa del microcosmo televisivo. "Lui ci guarda" sembra indicarci il film, e non sappiamo più se pensare a Orwell, alla Divinità o a qualche odioso agente del fisco. Poteva dirci di più questo magnifico film di Garrone? Non credo. Alla fine siamo tutti prigionieri - che paradosso, pensando ad Aniello, alla sua libera uscita da cittadino "civile" - incapsulati in uno spazio cosmico, come in un film di fantascienza, dove regna l'imbecillità sovrana dello spazio chiuso televisivo. "Tutto così vecchio" si dirà alla fine. Verissimo. E illuminato, si fa per dire, dalla speranza di una modernità che si esaurisce nella lista della spesa di un centro commerciale, in una serata in discoteca, in un matrimonio foriero di glamour e improbabili parodie Elisabettiane. Persuasione: dai piccoli imbonitori dei canali(ni) regionali si passa al defilè di promesse della Grande Casa. Citazione doverosa per Nando Paone ("Benvenuti al sud"), memorabile amico di famiglia di luminose reminescenze antiche (i De Filippo di Napoli milionaria)