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REALITY regia di Matteo Garrone

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ferro84     8 / 10  05/10/2012 11:36:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche Garrone è rimasto sedotto dal fascino della Napoli popolare, così eccessiva e barocca senza sovrastruttora da poter essere fastidiosa, invadente ma tremendamente vera.

E non è un caso se anche Garrone si inserisce in quel filone di registi non napoletani che si sono innamorati di una realtà a prima vista respingente ma che dietro un'attenta osservazione si rivela essere un laboratorio delle misfatte e delle degenerazioni della nostra società.
E se Nanny Loy ha utilizzato quella napoletanità per giocare sul grottesco così come la Wertmuller, Garrone la utilizza per raccontarci una realtà adottando addirittura uno stile documentaristico.
Se in Gomorra ci veniva raccontata la realtà criminale campana, in Reality di tutto questo non c'è nulla (Deo gratias!) ma ci sono quegli stessi personaggi quasi che il racconto sulla camorra delle vele si fosse spostato in altri appartamenti dove vivono persone "normali" che vivono di espedienti o portando avanti attività commerciali zoppicanti.

Garrone non sbaglia un colpo nel rappresentare questa realtà a cominciare dalla splendida rappresentazione del matrimonio iniziale che è l'apoteosi del sogno del "popolino" che utilizza quell'occasione per ricreare situazioniche viaggiano tra il divismo e la nobiltà in un trionfo chic che è assolutamente reale.

Quella grande comunità umana e promiscua che vede il vivere tutti nello stesso palazzo e l'aiutarsi a vicenda si scontra con l'ingnoranza e il desiderio di apparire a tutti i costi che porta la famiglia e la comunità a non essere d'aiuto nel protagonista ma addirittura ad alimentare la sua ossessione.
Senza esagerazioni di sorta, senza eccessivo manierismo, Garrone crea un film contenutisticamente quasi perfetto che sconta solo alcune cadute di ritmo.

Prova convincente sebbene sia costruito sulla falsariga stilistica di Gomorra e non proponga nulla di nuovo a riguardo.
Altra nota positiva è l'evitare di fare la solita denuncia sulla volgarità televisiva, si evitano inutili didascalismi , bastano le immagini del Grande Fratello per raccontare una realtà, non c'è bisogno di altro.

La visione di Reality è propedeutica a Gomorra poichè si può facilmente intuire per quale ragione la camorra non abbia difficoltà a procurarsi nuove reclute in un contesto cosi facilmente manipolabile.
Infine ottime le prove degli attori presi in prestito dal teatro e dal cabaret napoletano a cui è data molta libertà di improvvisare e questo, unito alla telecamare a mano, aumenta l'effetto documentaristico e la spontanietà-