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REALITY regia di Matteo Garrone

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pinhead88     8 / 10  31/08/2013 15:59:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
UN PO' DI SPOILER

Questo film racchiude in sè l'essenza pura dello squallore, almeno quello squallore che caratterizza una certa fetta d'italia. Lo considero in tutto e per tutto un film violento, crudo, malinconico, uno di quei film che molesta l'anima dello spettatore deprimendolo nel farlo assistere ad una realtà triste e sconfortante.
Carrozze dorate che vagano in mezzo a palazzoni abusivi della camorra, si entra in una megavilla lussuosa piena di personaggi che incutono timore, grassone, panzoni luridi, personaggi usciti dal grande fratello, camorristi, bambini obesi acchittati e profumati, sfarzo, elicotteri, colori appariscenti e caciara napoletana dappertutto. Questo è solo il meraviglioso incipit che introdurrà ad una storia ancor più piena di mestizia.
La storia di Luciano, pescivendolo di Napoli che oltre a vendere il pesce arrotonda anche con qualche piccola truffa a danni di anziani.
Un giorno la figlioletta lo chiama perchè in un centro commerciale stanno facendo i provini per il grande fratello e vuole che il padre sia insieme a lei e ai suoi familiari, Luciano dopo tre ore si scapicolla dalla famiglia e per far contenti i figli decide di fare lui stesso il provino. Dopo una telefonata che lo porterà a Cinecittà in Roma, la sua vita diventerà un incubo.
Garrone alterna e mischia con sapienza realtà e reality in una Napoli vera, popolana, dove l'ignoranza, il sudiciume di canottiere lerce, vecchiette senza denti e la genuinità dei personaggi spaccano lo schermo.
L'unica via di salvezza che l'onesto lavoratore Luciano intravede è la televisione, dove fare un balletto, non fare un càzzo dalla mattina alla sera e mostrare il proprio cùlo significa diventare ''importanti'', rinunciando a tutti i sacrifici fatti in precedenza.
Non è un film sul grande fratello, ma sui suoi effetti deleteri in una società ingenua e ignorante ma genuina e onesta. Un grande lavoratore come Luciano, costretto a puzzare di pesce ogni giorno, che dopo tutti i sacrifici di una vita finisce per regalare tutto a dei poveri morti di fame sotto casa sua, ''me l'hanno mandati loro Marì, se entro nella casa ce facimm' 10, 100, 1000 peshcherie!''
Inutile dire che la regia di Garrone è fantastica, vorticosa e la fotografia ottima.
Un film post-neo/realista che colpisce e riempie l'animo di vuoto e grigia malinconia. Di Garrone però ho preferito di più Gomorra.