caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

COGAN - KILLING THEM SOFTLY regia di Andrew Dominik

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
The Gaunt     7½ / 10  12/03/2013 15:40:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cogan sembra un film di genere che occhieggia a Tarantino, ma Dominik lo rende un qualcosa di leggermente diverso e certamente con una dose molto più pesante di cinismo e disillusione. Lo sfondo della crisi economica si riverbera anche sulla criminalità costretta a lavorare in "saldo", le parole dei candidati alla presidenza suonano tanto più retoriche perchè richiamano a valori e ideali ormai scomparsi o peggio ancora che non ci sono mai stati. Ognuno dei personaggi agisce solo per sé stesso, sono solitari che non hanno rapporti più con nessuno, che non hanno famiglia, una compagna o figli. Vivono in un costante presente senza nessun futuro. Tutte le relazioni si misurano e si trattano sulla base di quanto denaro si potrà ottenerre.
Molto bravo Pitt. Cogan è un killer della massima affidabilità, sempre misurato, mai una parola fuori posto e proprio per questo fuori dai contesti di un cinema tarantiniano. Uccide preferibilmente a distanza, limitando al minimo il contatto con la vittima. Un uomo disilluso da ogni sirena della retorica che puntualmente stigmatizza con sarcasmo nel dialogo finale con Jenkins. Bella la regia di Dominik, almeno due sequenze da ricordare, entrambe legate a Liotta (il pestaggio e la sua morte), talmente eccessive quasi a sottolineare l'enfasi gratuita verso il personaggio "innocente" della vicenda e contrastanti con la semplicità delle altre uccisioni.