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COGAN - KILLING THEM SOFTLY regia di Andrew Dominik

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  03/07/2013 15:33:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il nuovo lavoro di Andrew Dominik risente della staticità indotta da traboccanti dialoghi sui quali fa perno una sceneggiatura dall'azione ridotta al minimo.
Alla base della pellicola c'è il romanzo "Cogan's Trade" di George V. Higgins, il concentrato verboso distillato dalla pagina scritta è spumeggiante solo a tratti pur denotando una certa agilità.
Due delinquentelli male in arnese rapinando una bisca clandestina si ficcano nei guai fino al collo insieme al loro mandante. Sulle tracce dei due topolini si scatena il gatto più feroce dei paraggi, un killer brillantemente interpretato da Brad Pitt, mentre una serie di personaggi ambigui e spesso borderline orbita intorno al fattaccio arricchendo di sfumature una storia di sangue non certo innovativa negli sviluppi. Colpisce il problematico James Gandolfini, i cui eccessi sembrano profetizzare la prematura scomparsa, la sua interpretazione contribuisce parecchio nel donare brio ad una pellicola che rischia a più riprese della incresciose fasi di ristagno.
L'originalità sta tutta nell'insistita simbiosi tra la crisi economica che tormenta gli States e le ripercussioni subite sia dall'uomo comune che dal mondo criminale con conseguenze innegabili, tra cui una rivisitazione spietata delle regole. Sbeffeggiata nemmeno troppo sottilmente l'inadeguatezza del vertice si indaga un individualismo che è anima nera e pulsante del paese, il bene comune è sempre stata invenzione del potere che ora nudo cala le braghe davanti ad una realtà in cui sopravvive (da sempre) solo il più egoista.