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GLADIATORI DI ROMA regia di Iginio Straffi

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Testu     5½ / 10  04/08/2013 01:54:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che non abbia i mezzi di altre produzioni, ma che ad esse si ispiri non c'è neanche bisogno di dirlo e.... beh senza nulla a pretendere (o spendere) qualche risata la strappa secondo me. Straffi ha preso un contesto che potesse piacere ad un pubblico più vasto, ha fatto un'entrata discreta ma poi forte del successo delle fatine modaiole dopo il titolo ha cucito Roma solo su misura del piccolo spettatore. Comprensibile se non fosse per le cadute di stile come il coniglio scemo, le loffate equine, gli orridi bimbetti e la parte sonora. Si è davvero triste l'impiego di shrekkosi vecchi brani inglesi mal ritagliati quando tracce strumentali o corali avrebbero reso molto più fascino, molto simpatica invece la citazione di Jovanotti. La storia karatekidda è piuttosto semplice, Cassio ricorda un po il Gaston disney e il doppiaggio.... non è granchè, non solo per Belèn che è la peggior trovata promozionale dopo il De Vito di Lorax, ma pure per Chiatti/lucilla o il riconoscibile Mazzotta (versione Eros), una spanna sopra come bravura ma non certo gradevole e da cinema. Credo possa piacere ai più giovani, peccato che smorfie a parte non abbia uno stile che si possa definire personale, italiano o europeo. Copia male l'america, ma ho visto prodotti spagnoli con la stessa filosofia ben peggiori e più noiosi. Va preso per quello che è.