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GIOVENTU' BRUCIATA regia di Nicholas Ray

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Dom Cobb     7 / 10  21/10/2018 14:36:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jim è un giovane scapestrato, indeciso sul futuro e a cui non importa neanche assicurarsene uno; disilluso a causa di una vita familiare alienante e assente, finisce per stringere amicizia con Judy e Plato, suoi coetanei che condividono i suoi stessi problemi e frustrazioni...
Il film da una parte la consacrazione di quell'iconico mito giovanile che è James Dean, all'epoca uno degli attori più promettenti sulla piazza prima di morire in un tragico incidente dopo aver realizzato a malapena una manciata di lungometraggi, privando così il pubblico di uno dei suoi più idolatrati beniamini; dall'altra, esso è anche il manifesto del lato oscuro del welfare statunitense di quegli anni, dove a dominare l'immaginario collettivo sia fuori che dentro gli Usa era un'idea di generale benessere e quiete che in realtà nascondeva la frustrazione e la crescente disillusione di una generazione più giovane cresciuta senza idoli e all'ombra di ideali vecchi e datati nei quali non si riconosceva.
Lo scalpore suscitato l'anno della sua uscita, comunque, al giorno d'oggi non è che sia molto attuale e l'angolazione polemica funziona per lo più solo nell'ottica di una rivisitazione di quel particolare periodo a livello sociale, tra l'altro anche un po' romanzato per esigenze drammatiche. Perciò, quello che rimane è un melodramma abbastanza nella norma, che per fortuna beneficia di una regia asciutta e senza fronzoli e grazie alla quale la noia non sopraggiunge quasi mai. Certo, qui e là ci sono delle forzature nella sceneggiatura e delle scelte un po' bizzarre,


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ma sono falle ben controbilanciate da altri momenti estremamente riusciti e comunque d'impatto sicuro;


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e nell'ultima mezzora, in cui i nodi vengono tutti al pettine e si arriva al climax della vicenda, il ritmo decolla e aumenta anche il coinvolgimento fino all'ovvia, drammatica conclusione.
Non saprei che dire di James Dean, se non che per la maggior parte del tempo non sembra neppure recitare, tranne qualche rara eccezione; egli incarna in modo perfetto lo stereotipo dell'adolescente insicuro e, sebbene non me la senta di metterlo su un piedistallo come fanno tutti gli altri, capisco da dove viene l'altissima considerazione che tutti hanno di lui. Gli altri fanno il loro dovere senza farsi notare troppo, incluso un giovane Dennis Hopper in un ruolo secondario.
Il suo essere datato ruba al film parte del suo impatto, ma l'asciuttezza con cui vengono affrontati i temi e l'interpretazione di Dean lo rendono ancora una visione che vale la pena affrontare.


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