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007 SKYFALL regia di Sam Mendes

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  12/11/2012 16:28:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sam Mendes nella sua carriera non ha quasi mai sbagliato un colpo (a parte - parere personale - l'orribile Era mio padre, al quale ho regalato pure due voti di troppo). Ed è interessante, persino magistrale a tratti, il restyling su commissione di Mr. Bond (il migliore con Craig) a 50 anni dal primo film. I film di Bond sono sempre stati, anche negli episodi più insipidi, oggetti di intrattenimento di altissimo livello tecnico e formale, e Skyfall può tranquillamente aspirare a diventare tra i cult assoluti della serie. Bond è come un'eroe sopravvissuto e crepuscolare, quasi inquietante nel suo monolitismo, la sua immagine aderisce a una sorta di maschera eterna ("Ombra" appunto) dove l'utopia per un mondo perfetto e abbiente si presta a mostrare la sua difficile collocazione in un mondo contemporaneo tanto complesso e violento. Prigioniero della sua immagine e fisicità (si veda la preparazione fisica e psicologica dei test attitudinali post-mortem, quasi da codice kafkiano) o così ammirato e annoiato dall'estabilishment da trovare necessario e prevedibile ostentare l'abbienza capitalista che sfrutta alla faccia nostra. Un motivo per farcelo piacere ancora, non trovate?
Quasi materno nel rapporto odio/amore con M-Jude Dench - rea di un'opportunismo che la colloca stranamente dalle parti di Golda Meir - e sempre meno interessato all'erotismo (Skyfall ne contiene pochissimo).
Per quanto Bardem gigioneggi un pò troppo nella sua malignità tra Frankenstein e il dottor Lecter, la memorabile Isola/fabbrica abbandonata è un miraggio di un altro raggiro del potere. Torna la Istanbul di To Russia with Love, e i primi 15 minuti del film sono la più grande overture d'azione degli ultimi anni.
Non manca il glamour, come nella variante camp di una bisca equivoca, con un purtroppo breve excursus horror (la scena dei varani) destinato forse a fare storia. Ma la storia ci racconta un'altra realtà: il terrorismo che è ovunque e sempre meno riconoscibile (magistrale la requisitoria al processo di M., interrotta dagli spari), con il mondo che sopravvive a Bond e risorge, plasmando un eroe che forse non ha più molta voglia di difendersi. Un dignitosissimo esempio di action movie rigenerato
elio91  13/11/2012 11:40:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo vedrò a breve da fan della serie (anche se non di tutti i film, quelli con Moore sono quasi tutti imbarazzanti) e ancora una volta mi complimento in anticipo per i commenti che fai.

Poi 007 oggi sarebbe improponibile con la veste con cui lo descriveva Fleming o i primi Connery: un maschilista e sessista della peggior specie, cinico e quasi disumano. La parte letteraria è stata ammorbidita col tempo, anzi "modernizzata" e con Craig ha raggiunto il miglior risultato. Ora 007 è ancora attuale per sua fortuna, mi spiace qualcuno rimpianga il "dinosauro sessista residuo della guerra fredda" per citare (anche se non alla lettera) M. D'altronde lo è sempre, ma stavolta è contestualizzato nella nostra epoca. Speriamo bene con Skyfall, Quantum of Solace era anonimo e scialbo.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  19/11/2012 17:05:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Moore è un baccalà ma Solo per i tuoi occhi è un vero gioiello scusa
elio91  19/11/2012 17:55:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è malaccio anche se il mio preferito con Moore resta "la spia che mi amava". Anche per la title-track che è la mia preferita in realtà... però ammetto di avere un debole per le atmosfere egizie.