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OLTRE LE COLLINE regia di Cristian Mungiu

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ughetto     8½ / 10  08/11/2012 01:07:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
spolier presenti.

L'amore da la vita e l'amore può anche toglierla. Racconta Massimo Recalcati, nel suo "ritratti del desiderio", parlando degli orfanotrofi romeni, che i bambini che inizialmente si dimostrano più forti, dopo crollano e si annichiliscono.
Alina reagisce con forza all'abbandono, all'affidamento alla più spietata delle famiglie, lo Stato, in una società ridotta alla follia dalle visioni di una classe politica nel delirio di onnipotenza di chi confonde l'esser umano con un esperimento. reagisce a pugni alzati, combatte, si difende dalle violenza, dalla povertà.
Ognuno trova un suo percorso per salvarsi, ma è difficile che lo percorra da solo. Alina come unica compagnia di viaggio sceglie la sua compagna di orfanotrofio, prima protetta, poi amante. ma quando torna a riprenderla dopo aver sperimentato un male ancora più intenso, la solitudine in un paese straniero, difronte al rifiuto della sola cosa che la univa alla vita, va in pezzi.
quel sia il male che l'affligge non vine detto ed è meglio così.
quando un braccio si rompe lo si può ingessare, con la mente è più difficile. l'uomo, prima della psichiatria e della psicologia è rimasto sempre attonito davanti al mistero della patologia mentale. ha cercato di spiegarla con la metafisica. ma soprattutto, ha cercato di controllarla.
il controllo sociale è necessario. le società si fondano sull'autorità, non sul potere. ma il pazzo non riconosce l'autorità, non si piega ai codici, è imprevedibile, è dirompente, spesso poi attacca l'autorità stessa: va controllato. oggi ci sono ospedali psichiatrici, e milioni di metri cubi di psicofarmaci che ogni giorno l'ocidente si versa nella gola, svincolato ormai da un qualsiasi controllo medico. ieri c'erano i manicomi. prima, quando era il sacro la chiave attraverso la quale si leggeva il mondo, c'era la chiesa, con i suoi esorcismi.
che cos'è un esorcismo se non la lettura della malattia attraverso la cosmogonia cristiana? come spiegare la ribellione al sommo bene di Cristo se non ipotizzando che ci sia un angelo caduto dentro il corpo del folle, del deviante, del diverso? ed ecco la reazione, spropositata, sorda, ma in questo caso in buona fede, che conduce, passando per l'orrore, alla morte. perché l'orrore è sempre dietro l'angolo, è latente, si nasconde sotto i meccanismi del controllo e della riproduzione sociale ma basta davvero poco per evocarlo. e dunque un prete ispirato e dieci monache, formate da una visione del mondo che è un sistema bimillenario rodato e prefetto, con i sui riti, il suo credo, le sue magie, il suo sancta sanctorum al quale è impossibile accedere, nel nome del bene, crocifiggono e uccidono. proprio come era stato crocifisso e ucciso quel cristo nel nome del quale si procede. anche lui, forse per altri motivi, non aveva voluto accettare il ruolo che il mondo aveva preparato per lui.
e fuori che rimane? una ragazza con un maglione chiaro e un mare di fango, di neve che insulta, quasi putrefatta. e in quella neve non c'è solo la Romania ad arrancare e a cercare di chiudere le ferite aperte nella carne dei suoi figli. In quella neve c'è tutto l'uomo, nel tragico e terribile sforzo che va compiendo nel tentativo di comprendere se stesso e di organizzare la sua vita insieme agli altri.

tutta la parte stilistica del film è sommessa, quasi dimessa. siamo ben lontani dalla potenza stilistica dei 4 mesi 3 settimane 2 giorni. eppure era l'unica via per fare con intelligenza un discorso così, per raccontare una storia del genere. e Mungiu con grande coraggio ha deciso di percorrerlo. Meritatissimo il premio per la sceneggiatura: un macchina perfetta.
pier91  28/05/2013 01:26:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran commento per un film bellissimo.
oh dae-soo  19/07/2014 00:02:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi associo a Pier, commento stupendo