Questo film, assieme a Goog Morning Vietnam, restava l'unico di Robin Williams a non essere entrato nella mia videoteca. Ho provato una fortissima commozione quando ho visto Williams recitare la parte del defunto che salva la moglie dal baratro del suicidio, per convincerla a ricominciare insieme una reincarnazione fatta di pura bellezza e amore, lasciando i figli a giocare in un lussureggiante Paradiso dipinto come una tela impressionista (e del movimento estetista...) e nell'immaginifico Inferno un'illustrazione semovente di Gustave Dorè.
Un bel film, un inno alla vita, all'amore, all'arte, all'identità (geniale l'idea che il suicidio non rappresenti una condanna morale ma il confinamento dell'Io in una spirale di struggimento ed autodemolizione, in cui l'individuo perde se stesso e non riesce ad accettare la propria fine).