tylerdurden73 5½ / 10 06/11/2012 14:28:07 » Rispondi Il rapporto causa/effetto in "Red Lights" è semplicemente pretestuoso, fondato su dicotomie nette ma rappresentate in modo fragile nel momento in cui entrano in rotta di collisione. L'accanito scontro si avvia fiacco e si sviluppa monotono. Al centro del contendere il paladino della scienza Cillian Murphy e il presunto sensitivo, mago, telepate e chi più ne ha più ne metta, Silver, interpretato da Bob De Niro, all'ennesimo ruolo marchetta di una carriera in preoccupante discesa. Il conflitto tra i due è il filo conduttore di un film che vanta due punti a favore: un' introduzione apprezzabile con la sempre brava Sigourney Weaver, e un finale smaccato in cui Cortés tira fuori (dal cilindro) il colpo di scena che non ti aspetti. In mezzo però tutto suona forzato, lo scienziato che perseguita il presunto "stregone" e questi che reagisce con intimidazioni piuttosto violente non è confortato da una consistenza emozionale plausibile. In fin dei conti la pellicola appassiona poco, quindi interessa ancor meno sapere se si tratti di trucchi o di particolari poteri. Sembra la versione sfigata di "The Prestige" con cui i punti di contatto non mancano, peccato che rispetto al film di Nolan "Red Lights" non riesca a raggiungere la credibile definizione dei personaggi e l'incedere narrativo incalzante. Altro punto a sfavore è lo spreco dell'interessante Elizabeth Olsen (già vista e apprezzata di recente ne "La Fuga di Martha") , il suo ruolo è tanto anonimo da apparire quasi inutile. Un thriller quindi ben confezionato ma senza lampi, in cui anche mostrare l'urgenza di credere in qualcosa di superiore resta un'intuizione sviluppata maluccio.