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BLADE 2 regia di Guillermo Del Toro

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Invia una mail all'autore del commento Salvatore Conte     6 / 10  06/09/2002 12:40:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Godibile film-formula, caratterizzato da una quasi insospettabile venatura romantica. Nel secondo capitolo della serie, il nuovo capo dei vampiri invia la sua avvenente figlia a negoziare una temporanea alleanza con Blade-Wesley Snipes, mezzo uomo – mezzo vampiro, immune alla luce e all’argento, e spietato sterminatore (in stile ninja-samurai) proprio di vampiri. L’obiettivo apparente è quello di eliminare un comune pericolo: il micidiale Nomak, un Frankestein-vampiro, frutto degenere di un infelice esperimento di clonazione potenziata del capo dei vampiri stesso, capace di infettare uomini e vampiri, trasformandoli in esseri degeneri. Ad aiutarlo nell’audace impresa, una squadra di presunti ultra-addestrati vampiri, che si scioglierà come neve al sole. Alla fine, dopo un’apocalittica disinfestazione, e letteralmente inceneriti tutti i personaggi del copione, sopravvivono lo Snipes ed il fedele Kris Kristofferson, redidivo dal primo “Blade”. Risulta immediato al lettore come l’obiettivo di cui in premessa non possa che essere stato raggiunto senza bisogno di aggiungere ulteriori particolari. Non vi è neanche il rischio, talvolta paventato, che il nuovo sequel possa prevedere troppi punti di contatto con l’attuale capitolo. L’impianto generale dell’intreccio si rifà ad “Aliens” ed a “Quella sporca dozzina”, senza trascurare suggestioni perfino da “Braccio di Ferro” (il tuffo rigenerante nella vasca di sangue ricorda molto l’effetto-spinaci; ed in fondo anche Blade è un personaggio dei fumetti). Nel contesto di una sceneggiatura approssimativa, che sembra viziata da ripetuti ripensamenti e riscritture, spicca la dialettica non verbale tra Blade e Nyssa, la figlia del leader maximo della Nazione vampira. La tenebrosa Nyssa non riesce a vincere in tempo utile la stolida diffidenza del crociato Blade e, raggirata perfino dal padre, fiaccata non dai combattimenti ma nell’animo, cede senza resistere al morso-untore del fratellastro degenere, scegliendo poi di incenerire tra le braccia di Blade, in un cupo romanticismo alla “Arco di Trionfo”. Alla fine in cenere sembra però andare l’eroe Blade, incapace di distinguere tra nobiltà e miseria e tra fede e fanatismo; l’insieme risolvendosi in un’involontaria parabola sugli effetti distruttivi dell’integralismo ideologico. Sarebbe stato interessante approfondire la contrapposizione tra uomini biologicamente tali ma eticamente vampiri (v. i personaggi di Scud e Kounen) e tra vampiri biologicamente tali ma eticamente uomini; ma ci sarebbe voluto troppo coraggio. Blade rimane un godibile film-formula.
Street racer  12/04/2004 21:54:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nn hai espresso 1 giudizio: hai scritto 1 romanzo!Ki pensi ke si leggerà tutto 'sto polpettone??