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IL SOSPETTO (2012) regia di Thomas Vinterberg

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VincentVega1     6 / 10  22/01/2013 14:47:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vinterberg ti invita sulla sua giostra e non vuole sentire repliche. Ha dalla sua lo strumento cinematografico e le sue immagini, e gioca con lo spettatore. Questo non si deve fare. No, no, no.
Già dopo dieci minuti senti come un groppone in gola che ti fa odiare il film, si sente già quel profondo senso di ingiustizia prima che ancora debba accadere tutto.
Il solo fatto di mostrare il grande Mikkelsen pulire il sedere di un bambino diventa un pugno nello stomaco. Squallido (e superfluo) feticismo per i particolari.

La bambina viene dipinta come se fosse il male, non sono rari i casi in cui la telecamera si sofferma sul suo volto tutt'altro che innocente; poi divide la cittadina in "buoni" e "cattivi", senza instillare il dubbio in alcuno, senza usare il beato strumento cinematografico per dipingere la fragilità umana. Piuttosto lo usa per dare per acquisita la propria sentenza.

Non manca la retorica, rafforzata dall'incompetenza incomprensibile dei colleghi di lavoro del protagonista. L'assunto "i bambini dicono sempre la verità" viene considerato legge, quando è l'ultima cosa vera in questo mondo dopo le promesse dei politici. Tutto ciò che circonda la vittima è frutto di stupidità piuttosto che di malvagità, stupidità difficile da accostare in una zona così progredita come il Nord Europa.

Mi è sembrato tutto così forzato, tutto così meschino, da farmi odiare a tratti alcuni passaggi. Siamo distanti anni luce dal malessere di Von Trier o dalla lucidità di Haneke.

Peccato, perché un paio di scene sono davvero notevoli.
pier(pa)  24/01/2013 18:32:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La vita è forzata, fatta di dettagli feticisti come li chiami tu, e che sì, sono proprio quello: dettagli feticisti. Capisco che il film è difficile da digerire, ma parliamo di un capolavoro, al di là del sentimentalismo e delle idiozie su "tematiche" moralmente forti per la nostra piccola mente di occidentali del XXI secolo. Un abisso separa un film del genere dal grande voto che hai dato all'ultimo - quello sì insulso e moralista - sforzo di Haneke.
VincentVega1  24/01/2013 20:41:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
abbiamo due visioni completamente differenti se dici che l'ultimo haneke è insulso e moralista, quindi ci sta se abbiamo due pareri molto contrastanti.

non metto comunque in dubbio la bravura di vinterberg. il suo prossimo film andrò comunque a vederlo.