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IL SOSPETTO (2012) regia di Thomas Vinterberg

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carsit     9 / 10  03/04/2014 13:57:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando ho saputo che "la grande bellezza" si è aggiudicata l'oscar, ignoravo gli altri film in gara.
Poi ho saputo che era presente anche tale film nelle nomination, e mi sto chiedendo sul reale valore del film italiano, dato che "il sospetto" lo trovo un film di una carica drammatica assolutamente inedita.
La storia, per la verità, è molto semplice: Lucas è un uomo divorziato, e che sta ricostruendo pian piano la sua vita.
Il primo mattoncino di questa rinascita parte dal lavoro di maestro d'asilo nido, e tutto sembra andare per il verso giusto.
Finchè una bambina di nome Clara, figlia del suo migliore amico, lo accusa indirettamente di atti pedofili proprio nell'asilo in cui lavora.
Per Lucas si apre uno scenario drammatico, e la sua figura, la sua personalità, la sua integrità morale sarà irrimediabilmente compromessa.
Il film innanzitutto si avvale di uno splendido Mikkelsen nei panni di Lucas.
Questo attore mi era sconosciuto, ma devo dire che mi ha colpito profondamente.
Molti suoi sguardi, l'espressione del viso in alcuni momenti topici...
MIkkelsen ha saputo veramente offrire un'evoluzione (probabilmente in peggio) di un personaggio che viene dilaniato da un male di cui non ha nessuna colpa.
Quali riflessioni bisogna spendere su un film del genere?
Innanzitutto è importante sottolineare come una bugia, detta in certe modalità, possa rovinare la vita di molte persone.
Lucas si ritrova incastrato nel ruolo di carnefice sessuale di bambini, praticamente un mostro a piede libero in una piccola cittadina.
La sua personalità molto mite, eccessivamente umile, a tratti anche impotente(ricordare le chiamate alla moglie per cercare di vedere suo figlio Marcus) deve fare i conti con un crimine che gli viene ingiustamente attribuito.
Le dinamiche che portano Lucas a percorrere questo tunnel senza ritorno sono estremamente realistiche.
La gente comune, appena viene a conoscenza di (possibili, ma non certi) crimini di qualcuno, subito effettua un linciaggio, sia mediatico che fisico, concreto.
L'identificare mostri verso un qualcuno di esterno è sempre stato un comportamento comune di ognuno di noi per nascondere magari i nostri scheletri nell'armadio, le nostre colpe, i nostri difetti che cerchiamo di celare.
Perfino le persone più vicine a Lucas si accaniscono su di lui, feriscono le poche persone che cercano di proteggere il protagonista.
La nostra cattiveria repressa dall'educazione e dai vincoli sociali esplode in maniera bruta e irrazionale quando ci capita l'occasione.
è molto facile accanirsi e distruggere un individuo che non può difendersi, MA DIVENTA MOLTO PIù DIFFICILE CERCARE DI INTRATTENERE UN DIALOGO CON LUI, MAGARI SOLTANTO PER DARGLI LA POSSIBILITà DI DIFENDERSI O DI SPIEGARE.
Saranno pochissime le persone che proveranno ad aprire uno spiraglio in favore di un Lucas con una reputazione rovinata, e con un volto che attirerà sempre sguardi di odio e di repulsione malcelata.
Lo stesso Lucas, isolato e ridotto ad un'ombra, inizierà ad assumere comportamenti quasi assimilabili ai suoi concittadini, con la tenue speranza che le sue lacrime e i suoi occhi vengano letti, vengano capiti.
Io penso che se un uomo è accusato di pedofilia, ed è innocente, prova una sensazione di rabbia e di vergogna superiore perfino a chi ha effettivamente stuprato un bambino.
Vedere spoiler per le riflessioni finali.
Nota di merito anche all'attrice bambina che interpreta Clare, ed in generale ad un cast che non demerita assolutamente.
Il finale è ottimo, e forse lascia più di una chiave interpretativa di tutta la vicenda.
da segnalare qualche forzatura della trama, forse inevitabile, ma assolutamente trascurabile.

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