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IL SOSPETTO (2012) regia di Thomas Vinterberg

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-Uskebasi-     9½ / 10  01/02/2015 03:43:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
COMMENTO SPOILEROSO

Il sospetto in realtà non esiste; noi non ne abbiamo (sappiamo che è innocente), il paese non ce l'ha (è certo che sia colpevole), l'unico in uno stato di confusione nella vicenda è il migliore amico, Theo, mosso da forze esterne e dall'amore per la figlia, ma anche lui, in cuor suo, sa che non può essere vero.
"Il Sospetto" è il titolo italiano, l'originale è "La Caccia", molto più appropriato.
Il vero sospetto è che sia uno dei film più belli e perfetti che abbia visto, regia e attori sono eccezionali (Mikkelsen indescrivibile), non c'è una singola scena superflua, nemmeno una. Una potenza empatica mostruosa, si soffre a vederlo, ci si incàzza, si piange, si lotta, ripeto, ci si incàzza come non mai... è inevitabile.

Come ci si può difendere dalle accuse di una bambina? Non si può.
Nemmeno le smentite della stessa possono servire, ormai sta tutto nell'intelligenza e nella bontà delle persone. L'ignoranza del paese è rappresentata benissimo, tutti allineati a puntare il dito verso il mostro di turno, infatti la massa non ha alcun bisogno di prove, sfrutta ogni occasione per sollevare la propria esistenza mortificando quella dell'emarginato.
Così Lucas subisce il martirio, lo fa senza vergogna, senza nascondersi, senza proclamare con insistenza la sua innocenza, senza incolpare Klara. Chi lo conosce bene si schiera con lui, suo figlio combatterebbe a mani nude contro tutti, il padrino di Marcus gli sta vicino e si permette di fare battute sulla pedofilia... solo chi sa con certezza che non può aver fatto niente di quello che dicono può comportarsi così.
La vita però inizia a farsi pesante. All'uccisione del cane, quella rabbia di cui parlavo prima raggiunge vette che si toccano raramente nella finzione. E' il punto di non ritorno, o ci si nasconde per sempre o si cammina a testa alta esigendo il rispetto.
E adesso torniamo su Theo, personaggio bellissimo.
Proprio a inizio film, Theo dice a Lucas di accorgersi quando mente, perché ha un modo particolare di sbattere gli occhi. E' vero; però non si accorge che quando lo fa sua figlia, questa fa sempre una piccola smorfia con la bocca.
Theo è veramente il migliore amico di Lucas. Più che dal sospetto, il suo comportamento è determinato dal suo ruolo, è il padre di Klara e giustamente deve difenderla, soprattutto agli occhi della madre. Ma nella splendida scena della chiesa, anche lui diventa definitivamente consapevole di quale sia la realtà: si fa prendere a pugni in faccia senza reagire, perché sa che Lucas non mente, nei suoi tragici sguardi non appare il tic della bugia, le palpebre non sbattono.
"Guardami negli occhi" continua a ripetergli.

Ecco che arriviamo al finale, dove molti sono d'accordo che sia bellissimo e in disaccordo sul perché lo sia. Io dò la mia versione, opinabile, ma ci ho riflettuto molto e le 3 visioni del film non hanno fatto che confermarla.
Lo sparo è vero.
Per dimostrarlo, più che chiedersi il cosa faccia pensare che lo sia, è efficace chiedersi qual'è l'indizio del regista che faccia pensare al contrario. Mi spiego meglio.
Se Vinterberg volesse dirci che lo sparo è immaginario, bastava veramente un piccolo dettaglio: l'albero che non viene colpito ad esempio, o Lucas che verifica chi ha sparato e non vede nessuno.
Se Vinterberg volesse dirci che la vita di Lucas non sarà più come prima, che dentro di lui qualcosa sia cambiato, che ogni suono improvviso equivalga a un sussulto di paura, anche qua bastava poco: lo sparo, Lucas cade, si gira e vede in lontanaza qualcuno con il fucile puntato in un'altra direzione.
Non è questo che vediamo.
Io tendo a fidarmi dei registi, a maggior ragione in casi come questo dove si fatica a trovare la più piccola delle sbavature, quindi analizzo quello che Vinterberg mi mostra: uno sparo che colpisce un albero spaventando Lucas, nella direzione da dove proviene il colpo c'è effettivamente qualcuno, una sagoma che non ha nessuna importanza di avere un nome.
Questa è la motivazione tecnica, che acquista valore se si va a riflettere sulla sceneggiatura.
Lucas non ha niente da temere perché non ha niente da nascondere, lo vediamo in tutto il film questo. Ha un orgoglio fuori dal comune, che lo fa rientrare nel supermercato dove è stato umiliato, che gli fa affrontare il paese intero nel luogo più sacro, che gli fa prendere in braccio Klara dopo tutto quello che è successo. La vicenda non l'ha condizionato minimamente, la mèrda non sporca i giusti, lui è superiore e continuerebbe la sua vita esattamente come l'ha vissuta fino alla bugia della piccola.
Ma arriva lo sparo.
L'illusione di una vita normale adesso svanisce, non per causa sua. Le persone possono portare maschere ma non cambiano, i veri amici saranno ancora veri amici, un colpo simbolico chiarisce i rapporti con gli altri.
Forget but not forgive.
Kitiara31  22/03/2016 21:25:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo commento
-Uskebasi-  23/03/2016 21:51:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
;)
Jolly Roger  11/05/2016 09:39:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bene, come ti dicevo di là, l'ho visto ieri.
Ho letto solo il tuo commento, da cui capisco che c'è qualche diatriba sul finale.
Leggerò gli altri commenti, comunque sono assolutamente in linea con quello che dici - l'ho visto una sola volta ma non avevo alcun dubbio che lo sparo fosse reale. E che, come dici tu, abbia contemporaneamente un valore simbolico all'interno del film - per lui la vita non sarà più quella di prima - a parte con quelli che gli sono stati vicini.

Jolly Roger  11/05/2016 09:53:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ah, ti dirò...avevo persino un sospetto ("sospetto" ci sta bene qui) su chi ha sparato il colpo.
E penso che non sia stato mostrato proprio per non rovinare quel carattere simbolico che altrimenti non avrebbe avuto.
-Uskebasi-  13/05/2016 04:29:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io invece ti dirò la mia stupida confessione. Mentre lo guardavo non avevo ben inquadrato che tipo di film stessi vedendo, sapevo solo che era bello. Hai presente quando vedi un thriller con serial killer, che ad ogni personaggio tenti di capire se possa essere o meno l'assassino? Ecco, io ne Il Sospetto credevo che la chiusura del cerchio fosse stata comunque legata alla vicenda di Klara, allora mi ero fatto un film nel film nel quale il fratello e l'amico fossero i colpevoli e avessero realmente "abusato" della piccola, tra l'altro ci sono diversi punti in cui questo pensiero prende notevolmente sostanza. Poi addirittura sono realmente sbiancato quando nel finale alla villa dell'amico, Klara è davanti ad una rampa di scale (mi sembra), memore di quando viene detto che molti bambini avevano descritto uno stesso ambiente, probabilmente una cantina se ricordo bene; lì allora ho addirittura sospettato dell'amico, il padrino di Marcus.
Invece per fortuna il film non puntava ad una soluzione così banale, ma completamente diversa. Il tutto risulta molto più profondo e inquietante.
Un film perfetto.
-Uskebasi-  13/05/2016 04:16:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ora non so se su si sia discusso del finale. (che idiota, ho usato forzatamente so se su si ma non sono riuscito a mettere il sa, e sono ancora più idiota che te lo scrivo)
Non ho letto molti commenti qua su fs, più che altro ne avevamo discusso all'epoca in famiglia e tra amici con pareri diversi. Ad esempio Peppe è convinto che sia immaginario. Come ho detto, al di là di quale sia la versione più bella, quella più coerente è che sia reale, non ci piove.