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LE 5 LEGGENDE regia di Peter Ramsey, William Joyce

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Dom Cobb     10 / 10  05/12/2012 00:00:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Probabilmente il voto potrebbe essere lievemente esagerato, ma fidatevi se vi dico che questo film merita davvero tanto! Ma andiamo con ordine e analizziamo i vari punti uno per uno.
Innanzitutto, le cose che si fanno notare fin da subito, fin dai primi secondi di visione, sono due:
1) L'aspetto visivo, che definire sbalorditivo è un mero eufemismo: la computer grafica e tutte le sue capacità vengono sfruttate al massimo, creando mondi fantastici dotati di una strabiliante cura per i dettagli e meravigliando di continuo con costanti movimenti di camera (non per niente fra i produttori esecutivi ci sta QUEL Guillermo del Toro regista di capolavori come Il labirinto del fauno e, fra i consulenti, QUEL Roger Deakins più volte candidato all'Oscar per la fotografia).
Se questo vale per il mondo dei "buoni", altrettanto lo si può dire per quello del cattivo, che potrebbe davvero impressionare i più piccoli come lo facevano i cari vecchi Classici Disney di un tempo.
2) L'atmosfera. Pur non rinunciando a una messa in scena tutto sommato leggera e briosa, cosa che ha da sempre caratterizzato il cinema made in Dreamworks, non per la prima volta nella storia della major non si punta tutto solo su gag il cui accumulo potrebbe anche risultare nocivo ed è implicito un sottotono serio e tutto adulto, enfatizzato da alcune svolte nella trama non proprio usuali


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e proprio per questo maledettamente efficaci (basti anche pensare che la parola che apre il film, nient'altro che una voce fuori campo su schermo nero, è "Buio". Quando l'ho sentita avevo i brividi, in senso positivo naturalmente).
E come se queste due caratteristiche, già di per sé sufficienti a dare al film una valutazione positiva, ci sono i personaggi: un Babbo Natale (Nord) dall'accento russo, una Fata dei Denti (Dentolina) metà donna metà colibrì, un Coniglio di Pasqua (Calmoniglio) all'occorenza valido combattente con tanto di boomerang, il silenzioso Sandman e last but not least, Jack Frost, quello spericolato e allo stesso tempo malinconico d'un protagonista, alla ricerca del proprio scopo. Forse nessuno di loro passerà alla storia come un Ciuchino o un Gatto qualsiasi, ma garantito che almeno uno di loro vi resterà dentro; merito di una sceneggiatura e soprattutto di una regia che permettono alle varie scene di prendersi il loro tempo, senza passaggi sbrigativi o troppo tirati per le lunghe, e ai personaggi di presentarsi nella loro vera essenza.
Inoltre, cosa sarebbero i buoni senza un cattivo adeguato, cosa sarebbe il bene senza il male? Ecco allora farsi avanti un villain che potrebbe essere il miglior cattivo dei recenti film d'animazione: Pitch Black, l'Uomo Nero, anch'esso desideroso di farsi notare, di essere riconosciuto e alimentato dal terrore di tutti i bambini, così come i Guardiani sono alimentati dalla fede di questi ultimi. Inutile dire quanto giovi ai singoli personaggi l'ottimo doppiaggio, che si avvale nell'originale di voci come Jude Law (L'Uomo Nero), Alec Baldwin (Nord) e Hugh Jackman (Calmoniglio).
E infine, la storia: una storia volendo basilare (l'outsider che riesce a scoprire la propria identità e a farsi accettare dagli altri suoi compagni ecc.) ma sorretta da tematiche forti e disarmanti nella loro semplicità.
Amalgamando bene tutto questo, che altro serve per farsi trascinare in un mondo fiabesco dal quale difficilmente vorreste risvegliarvi? Godetevi lo spettacolo e cercate di tornare bambini per quell'ora e mezza di durata, non ve ne pentirete!
(Mio Dio, quanto mi manca la mia infanzia!)