Goldust 7½ / 10 17/05/2013 11:46:25 » Rispondi E' difficile commentare un lavoro di Wes Anderson, perchè l'impressione è quella di vedere sempre lo stesso film: ed in un certo senso è proprio così, le sue storie sono sempre minimaliste, quasi sussurrate e mai sopra le righe, i personaggi eccentrici, ed il suo centro gravitazionale è l'istituto famiglia, preferibilmente compromesso se non addirittura allo sfascio. Se il gioco funziona perchè cambiarlo, si direbbe, ed infatti per il sottoscritto il fatto di sfornare pellicole nei lineamenti molti simili tra loro - se fatte bene - non è certo un demerito ( e la medesima cosa vale anche per buona parte della filmografia di Woody Allen). Moonrise Kingdom segue la regola, e nei suoi colori sgargianti tratteggia un delicato spaccato di vita amorosa adolescenziale, incastonato in un più ampio contesto di "diritto" alla libertà che non è solo un sogno ma è soprattutto a portata di mano.
Sam fugge dal campo Scout, Suzy dalla sua casa, entrambi non sarebbero liberi di sposarsi ma lo fanno lo stesso; i genitori di lei sono imprigionati in un matrimonio fallito e non riescono ad uscirne; il metodico capo scout di Norton è invece imbrigliato in prassi consolidate che lo rendono infelice e che riesce a scrollarsi di dosso solo nel finale. E gli esempi potrebbero continuare..
Anderson azzecca il cast, lasciando sullo sfondo il suo attore-feticcio Murray e concentrandosi sullo straordinario baby duo Gilman- Hayward ( la scena del ballo - e del bacio - è spettacolare ). Squarci di fantastico, musica giusta ed un'ambientazione evocativa completano il quadro. Si, perchè questo è l'ennesimo quadro nella galleria del buon Wes, molto somigliante ai precedenti, sempre bello.