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VITA DI PI regia di Ang Lee

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oh dae-soo     8 / 10  24/12/2012 15:02:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
numerosi spoiler

Quando l'adulto Pi ha finito di raccontare, quando instilla nel suo interlocutore (e in noi) il dubbio di quale sia il vero racconto, se quello delle meraviglie naturali, di tigri e isole magiche, di iene assassine e balene fluorescenti oppure quello di uomini malvagi, di crudeltà e morte, quando Pi finisce di raccontare e chiede al ragazzo: "Tu a quale racconto credi?", quando capiamo che tutto l'impressionante film di Lee non è altro che il voler credere o no nell'esistenza di qualche Dio, abbiamo due reazioni.
La prima è banale, pensiamo che questo non è un film di Ang Lee ma di Shyamalan. Che poi i protagonisti sono anche indiani, questo è un film di Shyamalan sotto falso nome.
La seconda, più profonda, è che questo è un film con un suo perchè. Può non piacere, può risultare monotono, banalotto, costruito in maniera troppo asimmetrica con quei raccontini e il raccontone, può sembrare tutto quello che volete ma non potete far altro che dire "Ecco, ecco cosa significava tutto".
"E' così anche per Dio" dice Pi.
E sono mille le cose che poteva voler dire, magari ci torneremo.
Perchè questo film può esser preso anche da un altro punto di vista, quello di una straordinaria pellicola d'avventura di una bellezza visiva a tratti struggente. Odio gli effetti speciali, lo sapete. Ma quando questi non servono ad altro se non a restituire, amplificandola, tutta la bellezza che la Natura ci regala allora anche io sto là, strabuzzo gli occhi e godo.
Godo a vedere la nave che affonda e lui che nuota in mezzo a zebre e scimmie, godo a vedere tigri che saltano su una scialuppa ad azzannare una iena, godo a vedere un mare illuminato al neon di meduse e una balena che ti salta vicino, godo a vedere un branco di pesci che diventa stormo perchè invece che nuotare volano addosso a te, godo nel vedere un mare fotografato di rosa al tramonto con quella piccola scialuppa ferma lì in mezzo, godo per quell'isola di nodose e morbide radici e quell'esercito di suricati, quasi una folla devota in preghiera di qualche Dio.
Gia, Dio, poi ci torniamo.
E, specie in questo periodo, invidio un ragazzo che sa lottare contro la morte in una situazione così impossibile.
E' cinema, si sa, ma persone così attaccate alla vita da resistere in questo modo ce ne sono e Pi è il simbolo di tutti loro.
E mi piace che il film non sia una storiella per bimbi disneyana secondo cui tutte le creature sono buone e dolci. No, la Natura è meravigliosa ma anche crudele, menefreghista, cinica. La tigre non si volta, la tigre è "cattiva" ma ha anche conosciuto la tregua, la pace, la solidarietà di quell'altra bestia indecifrabile che è l'uomo. Si sono odiati, hanno voluto uccidersi, si sono leccati le ferite, si sono aiutati, hanno aspettato di morire insieme, si sono ignorati. Ma la tigre non si volta perchè la sua casa è la giungla e le sue leggi quelle là dentro.
Inutile e pericoloso cercare di analizzare l'infinita potenza metaforica del film.
Inutile perchè la metafora in qualche modo viene anche esplicitata da Pi nel finale in un modo così geniale che dispiace non averla colta durante il racconto "umano".
Pericoloso perchè parlandone rischio di allungare ancora di più sto mio minestrone già troppo abbondante.
Torniamo a Dio.
"E' così anche per Dio" disse Pi, abbreviativo di Piscine Molitor.
Che voleva dire?
Che credere a Dio significa credere alle meraviglie della natura?
Che credere a Dio significa credere a qualcosa che sembra impossibile ma forse non lo è?
Che credere a Dio può rendere più bella e colorata una vita in cui, comunque, l'inizio e la fine terrena sono segnate?
Che tu puoi credere a quello che vuoi ma se credi in Dio non hai bisogno di prove, bastano i segni e i racconti.
Quale è la vera storia? Ho cambiato idea più volte. E ancora non lo so. Anche perchè ancora non lo so se lassù c'è qualcuno.
Quando lo sento, quando so che c'è, se in quei momenti mi raccontano di un ragazzo e una tigre sopravvissuti a 10 mesi in mezzo all'oceano, se mi raccontano di quei pesci volanti, di quella balena, di quei suricati e di una scimmia che indica all'Uomo dove sta suo figlio io ci credo.
Anche perchè forse credere a un cuoco assassino e cannibale è troppo più brutto e meno magico.
Ma, ahimè, molto più probabile.
ferro84  31/12/2012 01:51:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io l'ho interpretato diversamente.

Esiste una vita con Dio e una vita senza Dio.

In quella senza Dio ci sta Pi(tigre) che uccide la jena (cuoco) che aveva ucciso la zebra ferita e la scimmia (madre). Pi rimasto solo si salva dal naufragio

Nella vita con Dio le cose vanno più o meno così ma la tigre non è sola, è Dio che se ne prende cura, che gli dà il cibo, che la conduce alla salvezza e la sostiene quando sta male.
Ma la tigre non lo sa, anzi se ne va senza voltarsi.

ferro84  31/12/2012 01:52:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pi è la metafora di Dio non a caso crede in tutte le religioni monoteiste perchè rappresenta un Dio universale, unico e condiviso.
oh dae-soo  31/12/2012 15:16:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessante.
Quindi vedi Pi come incarnazione di Dio?
Ci penso :)
Noodles_  26/12/2012 12:45:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao giuseppe secondo te è adatto ad un bimbo di 8 anni? Come al solito quando un film mi interessa cerco di non sapere e leggere niente prima di vederlo ma questa informazione mi serve! Grazie.
oh dae-soo  26/12/2012 12:56:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah ah, incredibile, ero qua proprio ora, altrimenti chissà quando mi ribeccavi :)

Carissimo, per mia figlia di 5 anni senz'altro non era adatto, per un maschietto perlopiù di 3 anni più vecchio siamo proprio al limite.

Come tematiche è straordinario per un bambino.
Capire la magnificenza e la crudeltà della natura.
Vivere una storia di "amicizia" straordinaria.
Capire quanto è importante lottare per vivere.
Iniziare ad intraprendere qualche discorso più complesso se lassù ci sia qualcuno o no.

Diciamo che un bimbo di 8 anni è proprio al limite, il film nel suo lato più avventuroso potrebbe coinvolgerlo, in altri annoiarlo o impaurirlo.

Solo te lo conosci,sai cosa gli piace e cosa lo inquieta, io un mio eventuale maschietto ottenne l'avrei portato.
Sempre che durante la visione avessi potuto accompagnarlo nel miglior modo possibile.
Come senz'altro riusciresti a far te alla grande.

Tanti auguri carissimo.

Noodles_  26/12/2012 15:28:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie 1000 per la ricca risposta, la farò leggere a mia sorella, dato che trattasi di nipotino! E auguri anche a te, anzi, a voi...