caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MILLION DOLLAR BABY regia di Clint Eastwood

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento paul     5 / 10  27/02/2005 01:36:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film studiato e realizzato a tavolino con l'unico scopo di vincere l'Oscar (e chissą, magari fra meno di 24 ore, Aviator permettendo, riuscirą nel suo intento).
Mi trovo piuttosto d'accordo con G. di Montimirail, a tratti questa pellicola l'ho trovata piuttosto irritante: negli States o realizzi il mito americano, o tanto vale togliersi la vita.
La povera Maggie, le ha davvero tutte, sembra la figlia diretta di Fantozzi: la sua famiglia č talmente stereotipata che anche nel momento pił drammatico, quando

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

anche questa parte drammatica, riscuote qualche ironico sorriso. Buona prova comunque dell'attrice principale, seppur sopra le righe, bravo Freeman. Eastwood interpreta bene il suo ruolo pił congeniale, quello del lupo solitario, ma quando si tratta di andare oltre farebbe meglio a stare dietro la mdp: se la cava molto meglio.
Anakin  27/02/2005 11:26:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Paul, non sono d'accordo con la tua visione del film e men che meno con quella di G. di Montimirail...
A mio parere Clint non ha voluto dare nè messaggi del tipo "o realizzi il sogno americano o muori" e neanche insegnare alla Chiesa di essere al passo coi tempi.
Resto dell'opinione (e ti invito a leggere il mio commento) che volesse soltanto porci degli interrogativi, ma senza prendere una precisa posizione se le cose che sono state fatte fossero "la cosa giusta"...


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Invia una mail all'autore del commento paul  27/02/2005 14:15:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro quasi futuro Darth Vader (mancano due mesi), rifletterò sul commento che hai fatto (che tra l'altro mi è piaciuto molto)...riguardo il discorso del "sogno americano" può darsi abbia ragione tu, mentre riguardoquello sull'eutanasia è l'unica parte in cui nè mi trovo d'accordo nè contrario a G. di Montmirail...nel senso che non mi ha interessato nè vederci una morale, nè una riflessione con la chiesa. E' proprio una questione che non m'interessa.

Rimango però convinto delle mie opinioni su due punti, indipendentemente se il film sia bello o no, o commovente o no (lo è): e faccio la premessa che non credo Clin Eastwood sia in totale malafede, forse non lo è affatto. Ciò premesso:

- Situazioni e personaggi sono stereotipati e anche dal sapore di deja-vu: ragazza che viene dalla solita famiglia povera americana, lavora in un bar per mantenersi e si allena fino sera tardi; famiglia della ragazza cinica e spietata nei confronti di questa; allenatore che ha vari conti in sospeso nella vita, una figlia (quante volte) con cui non ha più rapporti ed un'umanità da riscattare e che ritrova solo alla fine; personaggi di contorno al limite del macchiettismo ecc...

- punto fondamentale: il film è stato studiato (magari non da Clint, ma sicuramente dai produttori) a tavolino per commuovere e vincere l'oscar. Ne sono arcisicuro.

Di questi due punti rimango convinto.
Anakin  27/02/2005 16:30:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi ha fatto molto piacere sentirti dire che ti è piaciuto molto il mio commento, nonostante il film ci abbia fatto impressioni diverse.
Ma posso dirti che alcune cose le abbiamo viste proprio alla stessa maniera! Nella prima delle tue opinioni "inamovibili", tu elenchi una serie di cose che ritieni "stereotipate o col sapore di deja vu".
Se tu rileggi il mio commento troverai scritto che ho trovato qualcuna delle "sottotrame" un po' scontata e mi riferivo praticamente a tutte le cose che hai elencato! ;-)
Infatti sono d'accordo con chi ha detto "bel film ma non da 9 o da 10".

Riguardo il fatto che sia stato stidato a tavolino per vincere l'oscar... questo non te lo so dire! Non mi stupirei, comunque...
Federico  28/02/2005 16:17:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
secondo me il film non è stato progetatto a tavolino per vincere l'oscar.. piuttosto the aviator mi ha dato questa impressione.. con scenografie pazzesche, campagne mediatiche milionarie ecc.
Anzi, million dollar baby l'ho trovato un film "rischioso" e coraggioso trattando un argomento delicato... facendo una scelta poi che poteva non essere condivisa da un popolo americano considerato, a torto o a ragione, retrogrado, bacchettone e bigotto..

in conclusione: chi, avendo come unico scopo la conquista dell'oscar, avrebbe "staccato la spina"?

questione di punti di vista
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  03/03/2005 14:34:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma come si fa a dire "progettato a tavolino per vincere l'oscar"? E' una scemenza colossale. I golden globe non sono mai andati a pellicole così, realizzate con un basso budget, la fotografia che farebbe pensare a un b/n, uno script che non compra il pubblico e non tenta nemmeno di dare un senso glorioso alle vittorie della protagonista (gli incontri poi sono un susseguirsi di colpi, quasi meccanici, non sembra la boxe classica), Come stile, poi, ricorda tantissimo il cinema dei Ferrara, dei Sarafian, dei Corman che ovviamente tu non conosci... praticamente la creme dei registi indipedenti americani (Ferrara è odiato da hollywood per la sua indipendenza al sistema, infatti non lo finanziano nemmeno) Insomma se proviamo a cercare altri motivi va bene (no, non è un film "simpatico", questo posso dirlo) ma non è proprio studiato a tavolino. Il fatto che Eastwood abbia litigato con le major per dirigerlo (come avrà già fatto quando ha scritto diretto e interpretato un uomo malato di cancro in honkytonkman - qualcuno l'ha visto e vuole trovarci qualche affinità? Io sì - la dice lunga sul coraggio dell'autore di rischiare. Che poi Hollywood abbia compreso il messaggio, dimostra che una tantum è intelligente anche il sistema Hanno premiato E. perchè è antitetico a Scorsese, laddove il regista di "toro scatenato" (toh la boxe guardacaso) ha puntato sul proprio narcisismo tecnico, sulla megalomania, sull'impresa faraonica. Con grande mestiere, forse, ma con meno cuore
Invia una mail all'autore del commento paul  09/03/2005 04:53:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
vedi commento di zack.