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CUORE SACRO regia di Ferzan Ozpetek

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Requiem     5 / 10  06/03/2005 10:32:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il nuovo film di Ozpetek non è per niente convincente, e nonostante abbia dei lati positivi, sopratutto a livello registico, alla lunga risulta irrisolto e inutile.
Il regista italo turco racconta una storia alla "Francesco d'Assisi", in cui una donna d'affari , attraverso degli avvenimenti (l'incontro con la bambina, l'entrata nella casa dove abitava sua madre, e le visioni) si rende conto dell'immoralità del mondo in cui vive e prende coscienza di se, andando ad aiutare le persone povere e bisognose. Il film parla di una presa di coscienza spirituale, o religiosa, ma lo fa attraverso una concezione laica, dalla quale traspare anche una certa critica al mondo ecclesiastico.

Il film però non funziona. Se nella prima parte la pellicola di Ozpeteck, risulta affascinante, molto coinvolgente quando parla dei ricordi, esattamente come nel precedente (e secondo me brutto film del regista), nella seconda parte naufraga miseramente. La sceneggiatura è piena di didascalismi, frasi fatte, molta inutile retorica, la musica è troppo invadente e vuole creare momenti struggenti per forza, cercando di dare intensità a tutti i costi pur di attirare l'attenzione. Il finale è illusorio e irrisolto.
Se nella prima parte la bella fotografia, i continui primi primi piani del regista (e anche dei bei movimenti) sono perfettamente funzionali, e supportati da un ottimo cast( brava la Bobulova, bravissima la Gastoni), nella seconda parte tutto scade e il regista mostra continue ingenuità.
Forse Ozpetek non aveva le idee ben chiare. Meglio di molti altri, ma comunque non riuscito, il regista dovrebbe dedicarsi secondo me a cose più semplici, perchè anche tirare in ballo un Rossellini o un pasolini (per non parlare poi di un paio di apparizioni alla Shyamalan), non serve a molto, sopratutto se si lavora con sceneggiature deboli.
dio padre  06/03/2005 21:22:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo commento è condivisibile,ma non credi che sia giunto il momento di "viverlo" il cinema anzichè "raccontarlo"?Ho trovato bizzarro il tuo accanimento contro la colonna sonora che a mio avviso risulta intensa e coerente con la storia ed ai temi trattati(a prescindere dai dettagli tecnici che sorreggono il film)ed è in grado di trasmettere forti emozioni alienanti.A mio avviso un tecnico del cinema necessita di porre in essere un bilanciamento relativamente ai dati tecnici con i dati emotivo-trasportanti del film inglobati nel contesto personale dal quale non può che scaturire un giudizio soggettivo e con pari livello di legittimità rispetto agli altri giudizi.Ora, mi rendo conto che io stesso tendo a travisare quelli che sono gli aspetti formali-costitutivi del cinema,quali la regia,la recitazione dei vari attori,la sceneggiatura etc.etc.,ma tu da questo punto di vista mi sembri estremamente fiscale.Voglio dire...la domanda è questa...mentre guardavi il film,hai pensato "ma guarda un pò,la musica è troppo invadente"?...cioè...hai focalizzato la tua attenzione su un dettaglio...In secondo luogo,la retorica di cui accennate in molti presente in questo film credo si debba più appropriatamente considerare un "credo"che in quanto tale rigenera ovvietà necessarie che nel contesto del film a parer mio giocano un ruolo decisivo:la scena della metropolitana per intenderci è un capolavoro,si percepisce un rimbombante eco del messaggio del film che tuona con incredibile forza e si fa spazio con vigore nei nostri cuori;alienarsi dalla società in cui viviamo e assaggiare la finzione cinematografica(che alcuni condividono nella realtà)che rende così partecipi è un'operazione assai ardua ed in questo caso il regista è riuscito nell' intento.
Requiem  07/03/2005 09:38:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho notato, e non ci vuole molto, durante la visione del film, che gli stacchetti musicali erano continui e insistenti, anche quando la situazione non lo richiedeva. La musica era fortemente melodrammatica e quindi la conseguenza è ovvia. Questo è un chiaro artificio per attirare l'attenzione. Per il resto, bè, penso basti recuperare la sceneggiatura di questo film, , o una seconda visione, per accorgersi che la tendenza al didascalismo, è veramente molto elevata.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  07/03/2005 12:00:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
devo ancora vedere il film (fra giorni ...) ma a quanto ho letto mi chiedo: non è che sia una variazione del noto "Europa 51" di Rossellini con Ingrid Bergman? Qualcuno conosce questo film?
Requiem  07/03/2005 13:18:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si ha sentito varie interviste in cui lo stesso regista dice di essersi ispirato al film di Rossellini. Pensa che la protagonista si chiama Irene, come lngrid bergman in quella pellicola.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  08/03/2005 13:49:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era un bellissimo film Irene era una donna ricca che viveva nel suo mondo di apparenza, poi il suicidio del figlio l'ha sconvolta e ha deciso di fare qualcosa per gli altri. Solo che il marito non capisce, pensa che sia diventata pazza, e la rinchiude in manicomio. Inquietante