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THE MAN BEHIND THE COURTYARD HOUSE regia di Xing Fei

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     5 / 10  06/11/2012 22:39:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'unico horror del Far East Film Festival 14 che forse era meglio non ci fosse nemmeno lui. Contrariamente agli altri anni la qualità generale si è abbassata e la moltitudine degli horror che gli altri anni era presente quest'anno è totalmente assente, questo di certo non va accreditato ai curatori del festival ma ai soliti idioti che hanno le mani impastate nei soldi e che quando si tratta di finanziare la cultura preferiscono tirarsi indietro, senza accorgersi che in realtà il Far East Film Festival potrebbe essere un festival a livello mondiale (che già lo è intendiamoci!uno dei migliori al mondo) ma se superasse quello scalino Udine sarebbe impestata di asiatici, stranieri e italiani molti più di quelli che già ci sono.
Tornando a THE MAN BEHIND THE COURTYARD HOUSE è un film che va analizzato perché assume varie forme senza avere un'identità precisa. Al momento della proiezione si sapeva che il film era un horror incentrato su una leggenda popolare asiatica ma le risate sono assicurate da tanto che è fatto male, qualcuno iniziava a farfugliare che fossero tutte scelte registiche, che fosse un horror demenziale e invece al suono delle risate di gruppo il regista sprofondava sulla sedia. A metà film inizia ad assumere un aspetto più masticabile, il montaggio inizia a complicarsi e il film mette in primo piano l'aspetto psicologico dei nuovi personaggi lasciando nell'angolo l'aspetto più terrificante. In complesso il film riporta recitazione false, non c'è un briciolo di suspense, fin dall'inizio si vede chi è l'assassino, l'inquadratura del gatto è ripetuta allo sfinimento, e le forzature (gli spaventi dello spettatore che si verificano solo con i suoni) marchiano il film in modo negativo, è troppo parlato, gli omicidi sono banali, neanche una goccia di sangue. Probabilmente le scene che si ricordano un attimo di più sono quella del tango o quella del combattimento al buio ma per il resto esclusi la fotografia molto buia che rende tutto più cupo, la scenografia in un certo senso e il montaggio in parte, il resto è fatto molto male recitazione e sceneggiatura su tutto.

Non vorrei essere cattiva ma Xing Fei al FEFF rilascia la seguente dichiarazione "sarà il mio primo passo verso l'ambiente del cinema mondiale. In futuro voglio girare film di avventura come SPEED e thriller come IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI..molti registi vogliono essere un altro Akira Kurosawa o Antonioni, ma io voglio essere lo Spielberg dell'Asia" .
Forse qualcuno dovrebbe dirgli di frenare un attimo perché così come lavora ora non ha molte speranze..