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ONE MILE ABOVE regia di Du Jiayi

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     8½ / 10  06/11/2012 23:10:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tratto dalla novella ZHANG SHUAN, ONE MILE ABOVE, strabiliante esordio di Du Jiayi, è una storia drammatica che si aggiudica il secondo posto al Far East Film Festival, lasciando l'intero pubblico con una piccola gemma di saggezza. Sarà per la storia narrata o per il luogo dove è ambientato il film, ma KORA, fa battere forte il cuore, facendo vivere tramite il protagonista e i suoi sentimenti, un viaggio che porta con sè un sogno che non s'era realizzato. Li dopo la morte del fratello e dopo essersi appropriato del suo diario decide di realizzare il sogno che il fratello non era riuscito a realizzare: percorrere uno dei sentieri più pericolosi e difficili al mondo: la strada che va da Lijiang a Lhasa. Ben 1800 km da percorrere, 8 montagne da attraversare, 13 vette da raggiungere, 5020m di quota! e tutto questo fatto non con una comoda macchina 4x4, ma con una scomodissima bicicletta, sopportando temperature bassissime, pioggia, neve, stanchezza, fame, sogni, incontri fuggiaschi, malattie e incidenti. E tutto questo per cosa?Non solo per ritrovare un fratello che il protagonista crede di aver perduto (metaforicamente parlando), ma per ritrovare la pace in se stesso, riuscire a purificarsi da tutti i mali che lo mangiano dentro. Non a caso la storia è ambientata in Tibet e molte cose sono strette citazioni alla tradizione bhuddista tibetana (come il titolo stesso, quello originale, KORA), case madri della purificazione dell'anima.

L'angosciante racconto che risulta toccante al punto giusto, senza cadere nella banalità e nella noia riuscendo a creare anche veri e propri momenti di suspense continuo, anche se il ritmo è lento, viene accompagnato da una fotografia che fa risaltare i magnifici paesaggi del Tibet e dello Yunnan nei campi totali e viene caricato di forza emotiva dalla profonda recitazione dei protagonisti e dalla colonna sonora del maestro Michiru in netta contrapposizione con il silenzio naturale dei luoghi desolati che esprimono una grande solitudine che sembra appesantire ulteriormente il viaggio e creare nel protagonista seri dubbi sulla sua realizzazione.