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BAD GUY regia di Kim Ki-duk

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  13/04/2012 15:49:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un bacio rubato con la forza.Comincia così la discesa agli inferi di Sun-Hwa,da studentessa a prostituta nei bassifondi di qualche città coreana.A seguirla come un ombra minacciosa il suo protettore,quel ragazzo che umiliato a botte e sputi dopo aver preso con la forza preso ciò che desiderava le impone di scendere al suo livello,costringendola ad un'esistenza degradante nonostante ne sia follemente innamorato.
Altra bizzarra e dolorosa declinazione dell'amore per Kim Ki-Duk,poeta della passione anomala, capace di scavare in profondità e far emergere emozioni e sentimenti quasi senza ricorrere a dialoghi,tanto che Han-Gi,il protagonista maschile (Cho Jae-Hyun)già visto in parecchie pellicole del regista coreano è (semi)muto,probabilmente per gli effetti di quella cicatrice che sfregia il suo collo riguardo la quale non sarà dato sapere nulla.Un amore indecente,ma anche l'unico possibile per stare vicino alla donna amata non sapendo come esprimere i propri sentimenti,quasi fosse riprovevole abbattere la scorza da duro per la quale è noto.L'unica soluzione è quindi trascinarla nelle deprimenti stanze di un bordello,dove simulare un amore celandosi dietro un vetro occultante in attesa di un riscontro ,di un cenno affettuoso da parte di chi,almeno inizialmente, non può che provare disprezzo.
La trattazione di questo amore in cui alla gentilezza si sostituisce la disumanità rifugge addirittura il sesso,congiunzione di due corpi e coscienze che si bramano non solo platonicamente e che in questo caso non trova riscontro,quasi per l'uomo l'astinenza sia un atto di devozione dovuto per espiare le sue colpe o più semplicemente un non voler uniformarsi ai clienti,facendo diventare la castità un'esclusiva propria come un rapporto sessuale lo è tra innamorati.
Kim Ki-Duk ipnotizza ondeggiando tra il romantico e l'aberrante,ricorre ad una suggestiva colonna sonora ad opera di Etta Scollo,cantante catanese conosciuta soprattutto in Germania,e ad una narrazione che ad un certo punto diventa quasi illogica e soggetta a più interpretazioni che possono essere sia di natura onirica che circolare,di certo la sua idea di amore così crudele eppure allo stesso tempo delicato non lascia indifferenti.