Marlon Brando 9½ / 10 05/12/2007 16:12:41 » Rispondi Una prova di come il linguaggio cinematografico si possa adattare oltre che al modo di raccontare la storia, anche alla descrizione dei personaggi: con Otello la telecamera non stacca quasi mai e, invece, con Iago il montaggio è veloce e frenetico. Welles, qui più che mai avviluppato nel suo barocco stile registico, ci offre una rivisitazione del classico shakespeariano più che mai "cinematografica": il testo è invariato, ma Welles riesce con una certa sottigliezza a caratterizzare e a trasfigurare i personaggi in veri e propri (non)simboli che possono essere letti a più livelli: come personaggi psicologicamente caratterizzati in modo indipendente, come "strumenti" interpretativi del film, come elevatissimi o bassissimi sentimenti umani o come stili registici differenti. Un incontro/scontro fra due modi di concepire la vita attraverso lo sguardo (cinema) e le parole (teatro).