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THE EXPERIMENT - CERCASI CAVIE UMANE regia di Oliver Hirschbiegel

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5½ / 10  20/07/2006 21:57:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Francamente è un'occasione mancata, ma sempre meglio dell'ultima bufala di Amelie Nothomb, che fra l'altro ha venduto migliaia e migliaia di copie del suo pessimo romanzo.
La vicenda di The experiment mi ricorda una puntata di Quark dove alcuni individui apparentemente innoqui venivano messi nella condizione di praticare la tortura a un prigioniero, e molti di loro non si fermavano affatto. Ovviamente la voce era registrata, il prigioniero sottoposto a scariche elettriche non esisteva, ma l'istinto violento degli uomini ha comunque prevalso a realizzare (diciamo virtualmente) il loro scopo.
Nel reality horror à la Experiment le tensioni vengono a galla: come dimostrato scientificamente la realtà è che l'uomo assume un comportamento diverso a seconda della posizione che assume, di comando o di sottomissione.
In the experiment pero' tutto è piattamente televisivo, scontato, prevedibile, e i luoghi comuni si sprecano. Non c'è profondità nei personaggi (risibile la "guardia" probabilmente gay) e l'effetto garantito è soprattutto (involontariamente spero) esilarante.
Resta una galleria di nudità esibite come simbolo di una ludica passività di sopraffazione (su questo tema il ben piu' efferato Salò di Pasolini ha detto immensamente di piu'), la solita tensione omoerotica, il solito sadismo messo in piazza senza la reale persuasiva che possa diventare/essere tutto tremendamente vero.
Un film profondamente "tedesco", in fondo, ma certo meno efficace di quanto il regista de "il commissario Rex" avrebbe forse desiderato.
In fondo resta solo un morboso saggio sulla condizione umana, e non molto di piu'.
Ottimo comunque lo sguardo carismatico di Bleibtreu
Invia una mail all'autore del commento Gualty  04/05/2009 03:56:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sei stato troppo crudele con questo film! Io sono rimasto piuttosto impressionato dalla prova degli attori.
Considerando che già sapevo (e pensavo fosse cultura generale) dell'esistenza di questi esperimenti, e dei loro risultati, il film mi ha coinvolto più del previsto. sarà stata la bravura degli attori, il cui unico senza profondità era appunto quello che non doveva manifestarla: il soldato. Il protagonista prigioniero perfetto, messo a nudo molto più nello spirito di quanto fosse stato denudato per davvero, il finto elvis, un bonaccione basta.rdo, il carnefice principale biondo, un represso pronto a tuffarsi nel potere di una divisa (tipico emblema dell'ufficiale nazista, al limite del clichè). Certo, alcuni punti forzati, alcune svolte troppo romanzate o accelerate. ma in generale un bel film!
(sarà che tu l'hai visto dopo una serie di gran bei film, mentre io dopo una serie di b-movie da compagnia. e questo non mi pare un b-movie)