caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MANIAC (2012) regia di Franck Khalfoun

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  29/05/2013 11:06:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si può affermare senza essere presi per pazzi che questo remake è quasi meglio dell'originale. Perfetto nello svecchiare ossessioni e alienazione, saturando il tutto con eguale cattiveria rispetto l' omonimo cult di William Lustig risalente al 1980.
Ferocia e follia vengono ostentate senza sconti, filtrate dalla mente instabile di un Elijah Wood che è scelta di cast tanto rischiosa quanto azzeccata contro ogni pronostico. Seppur il film sia girato in soggettiva ogni qualvolta il viso tra l'allucinato e il turbato del buon ex hobbit fa capolino in una superficie riflettente è come se una triste follia pervadesse lo schermo, alimentata da traumi infantili sciorinati sicuramente in maniera meno profonda rispetto l'originale tuttavia sufficienti per creare una forte connessione col disagio del protagonista.
La mossa vincente della coppia sceneggiatrice Aja/Levasseur è proprio quella di spingere lo spettatore verso il baratro, con una ripugnante immedesimazione nell'intensa associazione coi pensieri del killer, nell'entrare in contatto con una solitudine dolorosa e il dramma personale ch ne fa a sua volta una vittima.
Il contraltare sono omicidi di ferocia impressionante, ripresi senza censure da una regia stilosamente "sporcata" eppure ottima nel portare a galla il luridume di ambienti spesso degradati e di una perversione che sfocia nella simbolica acquisizione di trofei organici. La passione per gli scalpi di Frank è sempre la stessa come il bisogno di essere amato, idealizzato nella gentilezza dell'incantevole Anna (Nora Arnezeder).
A ciò si aggiunga una grande colonna sonora elettronica e un pregevolissimo lavoro che evita l'emulazione ma trova nell' adattamento la dimensione giusta; altri tasselli che fanno di "Maniac" un remake coi fiocchi. Anche il finale, vera perla del precedente, in questo caso è riletto in maniera altrettanto fantasiosa e disperata.