Bathory 10 / 10 06/12/2012 01:52:19 » Rispondi Un folle, grottesco e iperbolico viaggio nella mente visionaria di un pazzo.
A oltre 10 anni di distanza, il cinema confuso e frammentario di Leos Carax ritorna a livelli clamorosi, impensabili. Inutile stare a discutere su trama, senso del film...in Holy Motors bisogna farsi trascinare da una Parigi mai "violentata" cosi tanto da un punto di vista estetico, da un'atmosfera di perenne inquietudine e da un senso di rarefatta malinconia che traspare in ogni personaggio interpretato da un infinito Denis Levant, in un'interpretazione attoriale che vale da sola una carriera.
Splendidi i camei di una divina Eva Mendes e un'inquietante (e bravissima) Kylie Minogue.
Non solo il film dell'anno, ma uno dei più incredibili che mi sia mai capitato di vedere.
qualche interpretazione sulla scena finale? "Gli uomini non vogliono più azione, non vogliono più i motori" ... Non riesco proprio a contestualizzare questa frase detta dalle auto.
guarda credo che Holy Motors sia un film da vedere senza interrogarsi troppo su significati reconditi, d'altra parte Leos Carax è sempre stato un regista che ha sempre prediletto (in maniera talvolta esagerata) più l'aspetto estetico e visivo delle sue opere piuttosto che il contenuto effettivo. Perciò il dialogo finale credo vada visto e ammirato più per come in maniera geniale conclude un film già di per se allucinante e fuori le righe, piuttosto che per quello che realmente vuole comunicare.
Il punto è che le macchine sembravano dire cose parecchio profonde, magari voleva davvero dar una chiave di lettura del film. Essendo il mio primo LeosCarax non ho metri di paragone. Ci tornerò su dopo averne visto altri.
Comunque film geniale, ogni appuntamento un'esperienza sconvolgentemente bella
benzo24 25/06/2013 10:36:13 » Rispondi “Holy Motors è anche una sorta di film di fantascienza, in cui uomini, bestie e macchine sono sul punto di estinguersi, “motori sacri” (appunto, “holy motors”) uniti da un destino comune e solidali tra loro, schiavi di un mondo sempre più virtuale. Un mondo da cui le macchine visibili, le esperienze reali e le azioni stanno gradualmente scomparendo”. (L.Carax)