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MAI MORIRE regia di Enrique Rivero

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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade     6½ / 10  09/12/2012 02:05:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
" Mai morire" è un film molto introspettivo , denso di significato, dove è facile rimanere ingannati dall'eccessiva mancanza di ritmo e dalla scarsezza dei dialoghi , caratteristiche solo parzialmente bilanciate da un'eccezionale fotografia e da una tematica molto toccante.
Chayo è una cuoca che torna nel suo paese natale per assistere la madre, giunta alla fine dei suoi giorni: la protagonista ritroverà la sua modestissima casa, gli amati figli e l'uomo che ha sposato, ma la vera missione sarà quella di prendersi cura della vecchia malata animando il più possibile la fine dei suoi giorni. Chayo ama la vita e si oppone al trapasso con tutte le sue forze, ma non lo fa con entusiasmo solare, bensì con una tenacia indistruttibile: non solo cercherà di curare il corpo ammalato della moribonda madre, ma decide di organizzare una festa di compleanno per i suoi cent'anni, cercando di coinvolgere oltre che i suoi familiari, anche quelle poche anime solitarie di una periferia rurale ed isolata. Chayo con il passare dei giorni però comincia a rendersi conto che il ciclo naturale avrà il sopravvento e le condizioni sempre più affaticate della madre diventano il preludio di un'invevitabile fine con la quale la donna dovrà fare i conti. Ogni mattina Chayo , prima di sostenere la madre assiste , fuori della sua casa, ad una nuova alba , guardando la nascita del sole che spunta tra nuvole rosacee, quasi cercando di trarre l'ispirazione dal simbolo della vita eterna. Quest'ultima immagine proposta più volte del regista Rivero è veramente molto suggestiva ed ha contribuito al premio per il miglior contributo tecnico al Festiva del Cinema di Roma Degna di nota è anche la soggettiva circolare sul fiume che dà inizio al film; un'inquadratura tutt'altro che artificiale, che ci aiuta a calarci nei panni di una lenta, profonda e significativa lotta contro la malattia.
Chayo è sola con la sua formidabile forza d'animo e il rapporto con il resto dei familiari è solo marginale, addirittura indifferente nei confronti del marito. L'insistenza del silenzio che si crea attorno al capezzale non è disturbata dai rumori di un vicinato quasi assente , e che sembra essere movimentato solo dal rumore del fiume. Forte infatti è il contrasto che si percepisce quando l'intera famiglia si reca in città, emergendo da una chiatta sul fiume lento e costante per la festa che il Paese celebra per il Dias de los Muertos: una festa variopinta e con un sonoro caratteristico al quale non eravamo abituati. Ma Chayo è individuo oramai scomparso in occidente dove la cura delle persone anziane non è più centrale nella vita dei figli , e la rinuncia della quotidianità per la nostra eroina è considerata naturale e vissuta con orgoglio e dignità.