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SOLO DIO PERDONA - ONLY GOD FORGIVES regia di Nicolas Winding Refn

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Badu D. Lynch     9 / 10  01/06/2013 16:30:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La paura, il costante malessere di una vita che urla all'interno del protagonista. Castranti vuoti metafisici, suoni spasmodici dentro la carne : richiami di ribellione che non appartengono alle anime distrutte, ai corpi morti in partenza - si nasce anche per sbaglio, senza sentirsi mai realmente vivi. Ossa rotte dalla nascita, esistenziali deformazioni congenite. Disintegrati dentro. Le movenze di una madre che grida giustizia, affascinante e seducente come un'apocalisse interiore che non lascia via di scampo. Un mistico ed esasperato amore materno, che conduce il figlio verso strade inesplorate, in direzione di irraggiungibili percorsi coscienziali. La ricerca del dolore, della fine, per comprendere la verità edipica che si nasconde dietro una disinteressata vendetta. Una famiglia sospesa nel tempo, inesistente ; anime perse per sempre, destinate all'abisso, al vuoto, all'inferno. Julian, in realtà, non vuole vendicare la morte di Billy, ma piuttosto riempire l'insoddisfatto ventre materno ; vivisezionare la passione viscerale che lo lega a lei ; sondare il grembo mefistofelico della madre e capire dove sta l'errore antropologico ; tuffarsi ancora una volta nella sostanza spirituale e ancestrale che lo ha generato, e scoprire che il liquido amniotico è diventato sangue : Janne gli ha donato la morte - una fatiscente vita. Julian scruta la madre, la penetra, tocca con rabbia l'essenza della sua adorata creatrice attraverso un indispensabile squarcio filosofico, necessario per capire che non si può rinascere, per comprendere che l'equilibrio non esiste. Il protagonista è inconsciamente predisposto ad una sorta di "abnegazione femminea" : schiacciato dalla voluttà ineluttabile che gli trasmette Jenna - una dipendenza catastrofica che lo rende psicofisicamente vulnerabile e debole ; soffocato da un innato senso di inadeguatezza - senza forza, sconfitto in partenza ; fragile e insicuro, pronto a diventare carne da macello. Il personaggio di Gosling è una trasversale e impotente figura cristologica, che lotta per i peccati commessi dagli altri, che si sacrifica per espiare le colpe di questa umanità corrotta (la famiglia), ma in tutto ciò non c'è salvezza, non c'è redenzione, non c'è morte e non c'è risurrezione : ad attenderlo è solo un'eterna punizione terrena per essersi fatto portavoce della falsità, del male, dell'infamia. Una pellicola ipnotica e silenziosa : le parole diventano sangue e sguardi distrutti, i lividi prendono il posto dei dialoghi, la tristezza e la paura si traducono in carne tumefatta, lacerata ; quella presente nel film è una comunicazione fisica, quasi cronenberghiana. La sofferenza del protagonista è un dolore interno, imploso : non ha ancora elaborato il suo lutto, non ce la fa, schiacciato da quella tremeda madre/amante. Chi cerca di ripristinare l'equilibrio è Chang, un vendicatore spietato e cinico, senza compassione, che riporta l'ordine nella città attraverso metodi brutali ; un angelo malvagio o forse un diavolo benevolo?
Chang e Julian - il primo agisce in nome del bene collettivo, compiendo azioni di inaudita crudeltà ; il secondo agisce in nome della malignità matriarcale, perpetrando lavori sporchi attraverso azioni di inspiegabile e impercettibile magnanimità ; due facce della stessa medaglia. Chi ha torto? Forse entrambi, forse nessuno - nichilismo coscienziale. Solo Dio Perdona comunica tramite archetipi potentissimi, come fossero urla dal suono familiare, già udite in passato, di neonati disperati che presagiscono l'impossibilità di un'esistenza tranquilla e serena. Il film di Refn è una mancata tragedia greca dal sapore onirico e visionario. Un'opera dalla forza straordinaria che si insinua sotto la pelle dello spettatore, cibandosi delle sue insicurezze esistenziali.