sugarFranfraa 9 / 10 02/06/2013 20:05:09 » Rispondi Ogni volta che mi siedo sulla poltrona di una sala cinematografica tento di fare tabula rasa dei miei pregiudizi e delle mie aspettative e preparo il mio cervello ad accogliere nel miglior modo possibile l'opera che mi viene proposta. L'ho trovato un film valido? Sì, molto.
Ciò che mi ha colpito maggiormente, oltre alla fotografia spettacolare e alla violenza un po' splatter che in Refn non manca mai, è la caratterizzazione dei personaggi. Sappiamo che i dialoghi sono pochi ed essenziali, ma ciò non ha privato il regista di darci dei personaggi a tutto tondo. Mi è quasi sembrato di stare davanti ad un'opera modernamente "shakespeariana", ma anche sofoclea. Infatti il tema principale è quello del complesso di Edipo.
La fotografia e le musiche rendono meravigliosamente l'ambientazione e il senso di pesantezza che pervade tutta la situazione. La mancanza di dialoghi non è un deficit, lo splatter non è un espediente per attirare il pubblico e, a parer mio, la trama si protrae in un climax ascendente che continua a farti chiedere: "E ora? Come andrà a finire?". Non è affatto un film noioso, come molti lo hanno trovato. Trovo che, seppur raramente, capiti che un'opera buona non venga accolta per una mancanza del pubblico. Anche noi fruitori abbiamo una responsabilità davanti a ciò che stiamo per ricevere.
Il personaggio che meno convince sembra essere proprio Julian, interpretato da un Ryan Gosling quasi titubante. Il che all'inizio mi aveva lasciato un po' con l'amaro in bocca (solo io noto un po' di divismo intorno a questo nuovo attore? Non nego di esserne affascinata io stessa), ma se comprendiamo qual è il suo io, questa sua incertezza mi appare più che altro come un punto di forza. È l'Edipo della situazione, ha un rapporto morboso con la madre, ha ucciso suo padre e infine sarà lui ad essere mutilato per pagare tutto ciò che è successo. Anche se lui non è colpevole - non voleva vendicare il fratello (credeva che si fosse meritato la morte, dopo aver violentato e ucciso una sedicenne) - si sacrifica per la violenza che la sete di vendetta della madre ha causato.
Ma passiamo proprio a questa fantomatica figura femminile, Jenna, interpretata da una Kristin Scott Thomas senza pari. È un personaggio forte, che tiene in mano le redini del gioco e che usa suo figlio minore per vendicare la morte del maggiore, nonché il preferito, con cui dimostra anche qui avere un rapporto del tutto particolare. Pensiamo alla scena della cena: ho sentito risate in sala quando Jenna parla della grandezza dei membri dei figli. Non vi siete chiesti come facesse a conoscerle?
Altro personaggio impeccabile è il poliziotto Chang, Angelo della vendetta, che punisce a suo modo chi crede in torto e chi no. La recitazione di Vithaya Pansringarm è incredibile. Le scene che mi hanno maggiormente colpito sono state quelle del karaoke: chi si immaginerebbe che dietro quel simpatico poliziotto che passa le serate a intonare canti thailandesi si possa nascondere l'Angelo della vendetta? È qui che ho un personaggio un po' shakespeariano, se così lo vogliamo chiamare.
sugarFranfraa 02/06/2013 20:09:49 » Rispondi Vorrei aggiungere una cosa riguardo al titolo, che ho visto essere stato ingiustamente criticato.
Il titolo "Solo Dio perdona" acquista di senso soprattutto a chiusura del film, quando vediamo Chang in una smorfia di insoddisfazione dopo aver cantato l'ultimo pezzo al karaoke.