dagon 3 / 10 09/06/2013 19:07:03 » Rispondi Refn è uno di quei registi a cui hanno veramente finito per far credere di essere un genio. Incoronato prematuramente, ed immotivatamente, nuovo regista ultraculto con, addirittura (!!!!), perfino accostamenti a Lynch, ha virato verso il narcisismo spinto con questo film. Una pellicola cialtrona e vuota, riempita di facile simbologia d'accatto e di "messaggi" presudo subliminali di filosofia da 4 soldi, molto modaiola, in cui il regista espande fino all'inverosimile le caratteristiche del suo stile. La trilogia di Pusher era decente, seppur già vista; Valhalla Rising, probabilmente, è l'unico film originale e riuscito del regista, non foss'altro per l'atmosfera, Bronson era buono, poi si è arrivati a Drive, un film che non aveva un fotogramma che non fosse già visto e che è stato osannato come fosse chissà che di rivoluzionario, quando di rivoluzionario non aveva veramente nulla. Sulla falsariga di questa esaltazione, arriva questo monumento allo specchiarsi, per di più con il vezzoso reteaming del regista con il suo equivalente attoriale, ovvero l'altrettanto sopravvalutato Gosling, che percorre la pellicola con la solita (mono)espressione catatonica che abbiamo visto in ogni suo film. Adesso toccherà sicuramente leggere che il sodalizio Refn/Gosling equivale a quello Scorsese/De Niro dei tempi d'oro.... vabbè. Presuntuosa noia totale.
Inn10 05/08/2016 23:57:10 » Rispondi Concordo ogni singola parola. Io ho semplificato nel mio commento ma avrei detto le stesse cose 😊