ferro84 4½ / 10 15/06/2013 02:08:46 » Rispondi E' evidente che a Nicolas Refn con la palma d'oro deve essergli dato di volta il cervello, al massimo è possibile giustificare una simile porcata dall'uso spropositato di stupefacenti. "Solo Dio perdona" è forse uno dei film più presuntuosi degli ultimi anni, un trionfo di estetica vuota e provocazione da quattro soldi. Si porta in scena qualcosa di affabulante, una violenza raccontata sulla falsa riga del sangue e portata in scena in un rosso porpora presente dalla prima all'ultima immagine. Ci si abbandona a rappresentazioni oniriche del tutto gratuite, scimmiottando il cinema di Lynch e Jorodowsky ma non trovando mai nè la cifra dell'onirico nè quella del grottesco ma ancora più grave, nemmeno quella pulp da sempre a lui più congeniale. Un delirio manieristico che culmina in un finale impossibile da decifrare non perchè criptico ma semplicemente perchè stupido
Julian sfida Chang a botte e perde, allora la madre cerca la sua protezione ma lui invece di proteggerla l'abbandona per andare a fare una vendetta trasversale. Uccide la moglie di Chang ma poi risparmia la bambina ma non il suo complice.......perchè? Non bastava dire "risparmiamo la bambina" dovevi per forza buttargli una pallottola in fronte? La madre abbandonata dal figlio pensa bene di rimanere in hotel attendendo Chang invece di scappare (perchè?) e da buon boss della malavita si ritrova senza armi e senza protezione in sua presenza........mah. Ancora il finale non si capisce bene, Justin cerca la redenzione di Chang che gli taglia le mani? Forse chi lo sa?.........può essere che sia un sogno? Tutto ciò non ha assolutamente senso
Insomma la sceneggiatura non regge perchè segue strade del tutto singolari, l'unico personaggio interessante è il ruolo della madre portato in scena da una superlativa Kristin Scott Thomas, irriconoscibile, glaciale e bellissima come tutte le attrici che dopo gli anta riescono a dare il meglio di sè. Peccato che Refn preferisca relegarla in un ruolo minimo preferendo il monoespressivo e insopportabile Ryan Golsing, che quando finalmente tutti scopriranno essere un attore cane sarà oramai troppo tardi.
Complimenti a Nicolas Refn per essersi tanto impegnato a fare un film meraviglioso ed essendo riuscito ad ottenere l'esatto opposto.