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SOLO DIO PERDONA - ONLY GOD FORGIVES regia di Nicolas Winding Refn

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GianniArshavin     6½ / 10  02/06/2014 11:36:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Molto più simile a "Valhalla rising" che a "Drive" , l'ultimo film di Refn è quanto di più ermetico e personale il regista potesse concepire al di la della confezioni a tratti ingannevole.
Ambientato in una Bangkok notturna e sporca , la storia vede come protagonista Julien (un buon Gosling) ,uomo rifugiatosi in Thailandia per scappare da una serie di rimorsi che lo tormentano e per allontanarsi dalla madre/padrona verso la quale prova un latente complesso di Edipo. Con lui verso l'Asia partirà anche il fratello Bill , e proprio per causa di quest'ultimo la famiglia di Julien si troverà coinvolta in una guerra di sangue contro un misterioso giustiziere che si aggira per le strade buie della città.
Un po Lynch e un po Jodorowsky , il regista danese rischia tutto con "Solo Dio perdona" abbandonando in toto quanto visto in "Drive" (ad esclusione dell'attore) per dare vita ad un'opera personale , minimalista , simbolica all'ennesima potenza.
Cosi come il precedente One-Eye , Julien è un uomo dilaniato dai sensi di colpa per qualcosa che riguarda il suo vissuto e per questo cerca , in un modo tutto particolare , la sua purificazione malgrado i forti complessi verso i propri familiari. Spesso il giovane verrà colto da visioni oniriche francamente giustificabili ma non sfruttate bene dall'autore , e a conti fatti sembrano messe li più per un vezzo estetico che per una reale necessità.
Da approfondire i significati simbolici intrinsechi della figura del giustiziere notturno , affascinante vigilante dal peculiare senso di giustizia ; molto ben strutturato anche il personaggio della madre , che a dispetto dell'antagonista risulta più quadrato e meno vago , cosa sicuramente apprezzabile in questa pellicola dove la maggior parte degli elementi sono lasciati nell'astrattezza.
Refn come detto rischia tutto dopo il successo commerciale e se il coraggio è da premiare assolutamente il prodotto finale non lo è del tutto: i contenuti ci sono , la fotografia è eccelsa e gli attori girano bene , ma la trama è troppo vaga ed allegorica e questo rischia di confondere , anche perché spesso la sensazione di vedere un mero esercizio di stile spacciato per altro è alta.
Troppi i momenti sconnessi , e il filo logico che collega tutti gli avvenimenti narrati sovente si spezza inesorabilmente , fra silenzi perpetui e scoppi di violenza improvvisa.
Il titolo si riprende sul finale , indovinato nonostante Refn continui a non scoprire per niente le carte. Ottime anche alcune sequenze , in primis quelle dove il regista dimostra di saper inscenare la violenza come pochi altri.
Nel complesso "Solo Dio perdona" è un lavoro difficile e complesso , ovviamente non per tutti e soprattutto non per quelli in cerca di un nuovo "Drive". Merita certamente una visione (forse anche 2-3) e ha i suoi innegabili pregi , ma al momento non sono riuscito a trovare il colpo da maestro che lo elevi a livelli superiori.