ZanoDenis 6½ / 10 24/02/2015 15:15:41 » Rispondi É un film molto particolare, con Refn ho un rapporto agrodolce, quello che é considerato come uno dei suoi migliori film, cioe Drive non riesco a digerirlo, mentre la saga di Pusher l'ho apprezzata abbastanza. Ora veniamo a questo suo ultimo film "Solo dio perdona" é uno dei film in cui i commenti e le opinioni in proposito sono praticamente divise, da chi lo esalta a capolavoro a chi lo liquida come un film noioso, io sto abbastanza nel mezzo: é un film senza dubbio di valore, ma dire capolavoro mi sembra esagerato, ha i suoi pregi, ma certamente non é per tutti, il ritmo lento, i dialoghi scarnissimi, riprese allungate, e una narrazione poco didascalica ne fanno un prodotto di abbastanza difficile comprensione e di una certa pesantezza. Sicuramente tecnicamente é ottimo, le inquadrature, sempre simmetriche, i movimenti di camera, che assecondano il ritmo del film, lenti e ordinati, la fotografia che propone un uso del colore in modo espressivo, nel film prevale il rosso, che probabilmente rappresenta la passione, i sentimenti, ma anche la furia vendicativa e il pericolo, tutti temi che prevarranno nel film. Narrativamente, siamo di fronte ad un prodotto abbastanza ambiguo, si il ritmo é lento, silenzioso, ma spesso e volentieri cambia di botto, sfociando in scene di una violenza cruda assurda, sorprendendo e stupendo lo spettatore, in perfetto stile Refn. Il tema della vendetta accoppiato alla cruda violenza non é nuovo (basti pensare alla trilogia della vendetta di park chan wook, o comunque a molti film simili che spopolano) e forse qui il film paga un po la mancanza di originalitá, tematica ovviamente, di certo non stilistica! Vi é anche la furbizia di avere una durata abbastanza breve, in modo da non sfinire lo spettatore con sequenze appartentemente interminabili, proprio per questo il film non paga, o almeno paga in maniera molto limitata il ritmo molto basso. Su Gosling é un caso, non so esprimermi, é abbastanza monoespressivo qui (un po come in Drive) ma riesce a caratterizzare abbastanza discretamente il suo personaggio, che risulta ambiguo e interessante, come un po tutti i personaggi in gioco, a partire dalla madre arrivano al poliziotto/giustiziere Certamente é da apprezzare lo spirito di Refn, la sua autorialitá e voglia di uscire dagli schemi, tuttavia non lo ritengo un capolavoro, anzi direi che manca abbastanza.