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L'ARCANO INCANTATORE regia di Pupi Avati

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76eric     9 / 10  30/03/2015 19:55:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho mai nascosto di essere un fan del Pupi Avati horrorofilo!! Dei suoi horror credo sia quello maggiormente stroncato dalla critica proprio perchè risulta essere quello meno fruibile. Non che la trama sia complessa, anzi tutt' altro, credo che al pubblico più facilotto, manchi di quel qualcosa che possa farlo ricordare ed annoverare fra i film di genere italiani più riusciti. Come ad esempio nei precedenti del regista "La casa dalle finestre che ridono", può essere il finale o il ritrovamento del cadavere del pittore nella tanica di formalina, o ancora in "Zeder", il risveglio dello Zombi.
Ovviamente io non sono dello stesso parere...
"L' arcano incantatore", anch' esso contiene sequenze ad alto effetto, ma gioca maggiormente sull' atmosfera, sul mistery e sull' ambientazione padana, riportata questa volta magistralmente indietro di tre secoli, goticizzandola....
Se poi contiamo che in quegli anni Argento stava dilapidando l' enorme fiducia ripostagli dagli horrorofili con scempi improponibili, ed un periodo, una decade di horror quella degli anni '90, per lo più deludente, questo film assurge dalla massa sicuramente.
Io sinceramente non vedo una sceneggiatura debole, i luoghi desolati e sperduti, l' esoterismo, le dicerie e le superstizioni della gente del luogo sul maligno ( ottima in questo senso la contrapposizione fra l' ignoranza delle donne lavoratrici e l' abitazione del prete scomunicato colma di libri antichi, culla del sapere e dell' intelligenza), le notti illuminate dalla luce fioca delle candele, i rumori improvvisi, gli inspiegabili fatti che si succedono ed i bisbiglii..., tutti ingredienti che concorrono a far venire i brividi lungo la schiena.... La trama cattura l' attenzione fin da subito, e durante la visione si vuole capire dove il regista vuole andare a parare..
Sebbene sia ambientato a metà degli anni '700 suppergiù, è molto collegato ai precedenti "La casa dalle finestre che ridono" e, soprattutto a "Zeder", nel primo caso per l' aura campagnola tetra e sperduta, nel secondo per il dissepellimento ed il tema della morte/resuscitazione, che con l' occulto ci và proprio a nozze e del quale Avati ne ha fatto un vero e proprio "marchio di fabbrica"!
Gli attori, anche per merito dello script, sono tutti calati nella parte, soprattutto l' ambiguo ed inquietante prete scomunicato.... (??).., anche Dionisi, attore che conosco pochissimo, lo ricordo solamente in "Non ho sonno", dà sostanza e mimica al ruolo del giovane seminarista Giacomo Viggetti. Ottima e d' impatto la colonna sonora come sempre nei suoi films, questa volta curata da un Donaggio sempre in forma, e non da Ortolani. Dal punto di vista tecnico inoltre, fotografia di spessore, visto i non esorbitanti mezzi a disposizione infatti si và dalle tinte calde delle giornate e dei tramonti padani, in realtà umbri, ai colori freddi, spenti e tetri della notte.. Dulcis in fundo come non menzionare la poesia di quella voce inquietantemente roca...

E' un film che solo i veri conoscitori delle innumerevoli sfaccettature del genere e di come si è evoluto nel corso del tempo, possono apprezzare, i più giovani che prediligono action e splatter a gogò meglio stiano alla larga. Dovendo scegliere.., ho sempre anteposto lo spavento!!
Consiglio di vederlo a luci spente e..., apprezzatelo.... 13 anni dopo Zeder un altro gioiellino!!
Hana Tsukishima  14/11/2015 11:52:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli SPOILER, *****. ! O___O
76eric  23/12/2015 23:15:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh perbacco.... Scuse me...
76eric  30/03/2015 20:04:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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