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CLOUD ATLAS regia di Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  13/01/2013 19:30:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sulla carta, Cloud Atlas è il film più interessante della stagione, un blockbuster temporale ambizioso e ricco di fascino che ricorda l'esperienza di un celebrato romanzo di Alan Moore... Le grandi premesse non incidono più di tanto sul risultato, che dal punto di vista cinematografico (v. il modello di Hugo Cabret di Scorsese) è eccellente, con qualche punto in meno sul piano filosofico e teoretico. Si nota l'incongruenza del lavoro a tre mani, soprattutto nelle storie e nello svolgimento, che passa da momenti altissimi a clamorose cadute di tono, ma in definitiva i temi vengono affrontati con una certa superficialità, non fosse altro che i dubbi sull'esistenza sulla divinità o magari la reincarnazione si trovano in numerosi testi più acuti e profondi di un tipico prodotto hollywoodiano realizzato, certo, con innegabile talento.
Per il cinefilo poco disposto a codificare lo spazio e il tempo, Cloud Atlas è soprattutto un restyling di ottimi generi di cinema, come: il cinema avventuroso e piratesco combinato al dramma in costume sullo schiavismo negli Usa, il film neovittoriano su un sentimento contrastato e "proibito" (à la Oscar Wilde per certi versi) che sfocia nell'ispirazione artistica, il thriller fantapolitico su una scoperta scientifica scottante, il film di selvaggia dimensione à la Apocalypto, con Hanks colto a scavare nei suoi demoni (e un quasi-epilogo tipo Soldato blu) e prendere in prestito da Mel Gibson la forza eversiva e sanguinaria del suo cinema. Il Matrix radicale e imperativo dove William Gibson sembra connettersi a una società allucinata dei costumi e del consumo, e persino la commedia in puro stile Mametiano (obiettivamente, la parte più debole del film) che sfocia con un'esilarante rivolta di vecchietti in pieno "alibi" calcistico.
Beh diciamo che alla fine il puzzle che si compone è talmernte unico nella sua visionaria unicità, da tracciare realmente un panorama diverso (v. Mr. Fantasy) nella logica derivativa di questo cinema. E' un'esperienza di deja vu che sembra ogni volta nuova e inedita soprattutto quando colpisce il referente romantico di Matrix come una barriera impossibile atta a sfidarsi (notevole la performance dell'attrice giapponese). E proprio per questo il film va promosso a pieni voti proprio per questa sua ambivalente unicità
Gatsu  14/01/2013 01:57:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stavolta penso che tu ti stia sbagliando perchè il film è un casino completo e, a parte visivamente, non credo che possa essere promosso a pieni voti
Jarni  15/01/2013 19:10:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse qualche volta il casino completo sta in chi guarda.
Gatsu  15/01/2013 22:23:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Qualche volta si, evidentemente tu hai guardato con attenzione
Jarni  22/01/2013 00:45:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Esatto, perché ho potuto vederlo più di una volta.
Gatsu  22/01/2013 01:04:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo anche io l'ho visto più di una volta
faith81  15/01/2013 21:49:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il pubblico PAGANTE ha diritto di commentare. Il regista presenta una pellicola, un prodotto. Il fruitore decide, si chiama democrazia. Altrimenti riapriamo le frontiere al totalitarismo e censuriamo la pubblica opinione, per quanto essa possa essere labile.

In riferimento al commento di Laisa, mixare 6 storie comporta fisiologicamente parlando il rischio di confondere le idee del pubblico. Seguire simultaneamente 6 personaggi richiede una precisione nel montaggio, nella scelta dei dialoghi e nell'avanzare della narrazione, che forse i fratelli Matrix hanno sottovalutato. in finale non è uscito un prodotto finito, completo, coerente.
Le keys sono inesistenti, il pubblico cerca il passaggio del testimone tra una storia e l'altra ma cade nel vuoto.
A te daranno il premio nobel, bravo!
Jarni  22/01/2013 00:45:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stai rispondendo a tutti i miei post come un'isterica.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  17/01/2013 17:53:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Attrice orientale, ok... ? Cmq. sì il film ha le sue belle incongruenze ma l'episodio del fast-food e quello, splendido, del rapporto tra il musicista e il futuro scienziato sono magnifiche...
Tom24  15/01/2013 23:21:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non ci sono giapponesi nel cast
Invia una mail all'autore del commento Laisa  14/01/2013 06:02:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
d'accordo con te ma se è incongruente, con cadute di tono e superficiale nell'affrontare i temi (e condivido!) come si può dargli 8!!!!?
Jarni  15/01/2013 19:10:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comunque le mani sono sei, non tre... :D