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LES MISERABLES regia di Tom Hooper

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dagon     5½ / 10  03/02/2013 20:26:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il musical è un genere per me assolutamente indigesto anche se quelli moderni riesco a tollerarli più che quelli passati. Un "tutti insieme appassionatamente" non posso guardarlo per più di 5 minuti senza provare un moto omicida. Viceversa, seppure con diversi gradi di sofferenza e di apprezzamento, ho visto i vari Evita, Chicago, Il Fantasma dell'opera, Sweeney Todd, ecc. riuscendo a "sfangarla".
Questo di Hooper l'ho trovato molto deludente sotto tutti i punti di vista: in primis quello registico. Che Hooper sia un regista sopravvalutato mi sembrava già chiaro con "il discorso del re"; in questo caso mette in scena un film con poca vera ispirazione ed ogni tanto la "butta in caciara" con qualche ripresa pseudomoderna a base di camera a spalla, o comunque mossa, tanto per essere alla moda e non sembrare troppo ingessato. Al di là dei personaggi di Crowe e Jackman (la vera grande sorpresa e rivelazione del film), che sono gli unici definiti in maniera un po' più precisa, gli altri, soprattutto nella parte della rivoluzione (a mio avviso la più debole, anche se vorrebbe essere la più "importante"), sono appena abbozzati e molto anonimi, per cui non sono riuscito minimamente ad interessarmi alle vicende di alcuno nè a farmi muovere dalla loro sorte. Anzi, ad onor del vero mi ha mosso la sorte

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Sicuramente il fatto che si canti per 2 ore e mezza ha contribuito progressivamente al mio distacco, ma in altri musical ero "entrato" comunque di più. Le stesse musiche non mi son sembrate nè memorabili nè potenti, a differenza –per dirne uno- di quelle de "Il fantasma dell'opera" (di tutt'altro livello A.L. Webber). La sequenza di apertura mi aveva fatto sperare in ben altro film, ma si è rivelata –ahimè- l'unica con un certo impatto visivo; superata la prima ora, invece, la noia comincia a far più che capolino e si cerca disperatamente di siringare un po' di pathos artificioso, iniettando spesso robuste dosi di facile retorica (a partire da "one day" che è il cavallo di battaglia e che, a mio gusto, è fastidiosamente pomposa). Altro elemento irritantissimo è la coppia "comica" costituita da Sacha Baron Cohen ed Helena Bonham Carter, a cui sono affidati i siparietti "divertenti". Tra le note positive, oltre a Jackman, veramente ottima si rivela la Hathaway che però compare sì e no 10 minuti anche se sono 10 minuti molto molto intensi che dovrebbero garantirle l'Oscar come attrice non protagonista. Non so dire quanto il mio giudizio sia influenzato dalla mia avversione al genere, sicuramente parecchio, ma tant'è. Considerate le persone che sono uscite a proiezione in corso, non sono l'unico.
frine  17/02/2013 23:01:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sante parole: si rimpiange Andrew Lloyd Webber. Anch'io comunque ho visto diverse persone uscire nell'intervallo: io ho resistito sia perché ero in compagnia, sia perché penso che l'amaro calice di un film sbagliato vada bevuto fino in fondo.
dagon  18/02/2013 22:18:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sono d'accordo. troppo facile andarsene prima :-)