frine 5 / 10 18/02/2013 00:40:00 » Rispondi Durante l'intervallo, molte persone hanno abbandonato la sala. Non sto scherzando. Io sono rimasta fino alla fine, con il mio senso di fastidio e noia e l'impressione di essere di fronte a un'abile operazione mistificatoria. Ma vediamo. Grande impegno produttivo, tanto da coinvolgere un cast stellare (che però DEVE cantare, e ciò non è facile). Eccellente il make up. Ottima fotografia e impressionante CGI: peccato che non si riesca mai a percepire che siamo in Francia, men che meno a Parigi. Se non fosse per il vino, fin troppe volte ricordato, si avrebbe l'impressione di essere in un romanzo di Dickens, non di Hugo. La sceneggiatura: nel libro i rivoluzionari non sono così deficienti come appaiono nel film. Hanno un formidabile senso critico nei confronti del bonapartismo d'accatto, e prendono in giro l'ingenuo Marius per questo ("poche idee, ma confuse"). Regia convenzionale e oltremodo ruffiana: ridatemi Ridley Scott o Baz Luhrmann. Musica insopportabile, melassa di premiata casa. Gli attori sono ottimi in quanto attori, ma non sono bravi cantanti: le stecche di Jackman e della Hathaway si sentono ( Russell Crowe se la cava meglio). Interpretazione: lode a Jackman per avere fatto il vecchio fin da subito e alla Hathaway per avere fatto la brutta quasi subito. La Bonham Carter, poveretta, fa la brutta odiosa da quando ha sposato Tim Burton, quindi niente di nuovo. Sacha Baron Cohen è però forse più credibile di lei quanto a trasformismo barattiero (e voce). Do comunque la palma a Russell Crowe perché non si capisce se c'è o ci fa (e soprattutto perché canta più che accettabilmente: del resto ha un gruppo musicale da molti anni). In sostanza: se non fosse per la bieca strappalacrimitudine e per il funesto qualunquismo, il film sarebbe anche guardabile. Tuttavia, al momento del finale ho provato un desiderio tarantiniano di bruciare tutto. Ma lascio i dettagli peggiori, i più insopportabili, allo spoiler. Beninteso è da vedere, anche pagando, giusto per capire a quale livello di broglio intellettuale siamo arrivati:(
Il nobile Javert, poliziotto rigido e implacabile, nel libro rappresenta la cattiva coscienza di Jean Valjean, che pur con mille giustificazioni è tuttavia colpevole. In pratica è il suo alter ego. Nel libro, Javert si accolla le colpe di Jean Valjean e muore al posto di quest'ultimo, il che è bellissimo. Questo nel film è in parte percepibile. Però per favore, non fatemi vedere Javert che offre la propria decorazione al cadavere del piccolo Gavroche. E poi perché proprio a Gavroche, visto che fra i caduti c'è anche la povera Eponine, morta senza colpa per difendere Marius?
haika82 21/02/2013 17:10:16 » Rispondi Premetto che non ho letto il libro, purtroppo, ma voglio comunque condividere la mia opinione sul film.
Credo che la medaglia sia stata data da Javert al piccolo Gavroche, vittima pura e innocente della ribellione, perchè il suo grandioso atto di coraggio è stato sorprendente e prodigioso, vista la sua tenera età, e, allo stesso tempo, di un'inaudita barbarie e violenza il sacrificio della sua infanzia. Eponine, essendo più grande d'età, ha raggiunto la necessaria maturità per decidere della propria sorte, unendosi ai ribelli. Ho percepito che Javert ha deciso di porre fine alla sua vita poichè Valljean ha sconvolto e stravolto tutte le sue convinzioni su cui tutto il suo mondo e il suo agire, fino a quel momento, si erano basati e quindi la sua vita, improvvisamente, si è svuotata di significato. Javert, uomo ligio e tutto d'un pezzo, vissuto solo con lo scopo di far rispettare la legge e di punire i crimini, contro Valjean, colpevole che si riabilita, capace di gesti di indicibile altruismo, che può essere perdonato e graziato in virtù di una "legge morale", a dispetto di quella scritta e codificata. Quale delle due deve prevalere? E' questo dilemma, a cui Javert proprio non riesce a dare una risposta, che lo dilania e lo porta all'autodistruzione. Ritengo, ad ogni modo, che un film possa avere licenza di discostarsi, in qualche sfumatura, dal libro da cui è tratto, del quale non deve necessariamente essere la fedelissima trasposizione.
frine 22/02/2013 17:42:33 » Rispondi Che il film non si attenga pienamente al libro, credo si possa dire anche al di fuori dello spoiler. Comunque ti assicuro che nemmeno io ritengo che un film debba essere la fedele trasposizione di un libro, anzi penso che possa anche discostarsene ampiamente. In questo caso, secondo me il problema è che le importanti riflessioni morali del libro vengono messe da parte e alla fine restano solo testi molto semplici e perfino oleografici, in quanto condizionati dalla necessità di adeguarsi alle esigenze della musica. In particolare, nel film si ha l'impressione che i rivoluzionari siano solo ragazzini viziati e capricciosi, destinati inevitabilmente a fallire, ma quello cui Hugo intendeva riferirsi era la delusione per il fallimento dei propri stessi ideali. Ora due parole nello spoiler
Sì, trovo convincente la tua distinzione tra Gavroche ed Eponine in quanto il ' piccolo rivoluzionario' è una figura emblematica. Però che Javert doni al piccolo caduto la propria onorificenza è incredibile: si tratta, a mio avviso, di una trovata furbastra, destinata a strappare al pubblico fiumi di lacrime.
haika82 23/02/2013 20:45:46 » Rispondi Ho capito cosa intendi dire e probabilmente in quell'immagine potrebbe esserci questa forzatura "sentimentale" per strappare qualche lacrima in più, come dici. Anche io rispetto il tuo punto di vista e, proprio perchè si hanno idee e gusti diversi, è bello potersi confrontare e scambiare impressioni! Al prossimo film! :-)
lukef 01/03/2013 21:29:00 » Rispondi il piccolo Gavroche era quello che più di tutti aveva dato una prova di coraggio, pur nella sua incoscienza. Penso fosse un atto di rispetto più che di cordoglio (ai morti, Javert ci era abituato suppongo). E' comunque un po' una forzatura ma penso ci potesse stare, non ha avuto tanto peso rispetto al resto. Come saprai un film ha molti più limiti di un libro, primo fra tutti il tempo, e qui è stato scelto di omettere dei messaggi a favore di altri, mi pare una cosa normale. Il linguaggio è semplice ma perché diretto ed allegorico, come molte altre opere del passato. Nondimeno, il film si ispira prima di tutto al musical quindi se ti lamenti della tanta musica ok, ma avresti dovuto aspettartelo. I più sono andati a vederlo proprio per quel motivo.
frine 02/03/2013 23:40:14 » Rispondi Veramente non mi lamento della tanta musica: il problema è che questa musica non mi è piaciuta. Però avrei dovuto saperlo, e in questo ti do ragione. La musica di Jesus Christ Superstar la conoscevo prima di vedere il film (che nel complesso ho visto una decina di volte ;)