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THE IMPOSSIBLE regia di Juan Antonio Bayona

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Mik_94     8 / 10  13/01/2013 17:04:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo l'indimenticabile The Orphanage, l'unico film horror in grado di essere perfino riuscito a commuovermi, Juan Antonio Bayona, avvalendosi di effetti speciali inquietantemente verisimili e di un cast formidabile, prova a fotografare una delle più grandi tragedie dei nostri tempi.
Il suo film, lontano dalla spettacolarizzazione del dolore e dei drammi umani, è una forza della natura. Spaventoso, forte, indistruttibile come l'anima del mondo e degli uomini. E' pelle d'oca, dal primo fotogramma all'ultimo nome dei titoli di coda. Magnifico e struggente, risulta costellato di momenti preziosi e pieni di familiarità, che lubrificano i nostri occhi e i nostri cuori oltre ogni aspettativa.
Ewan McGregor è un papà che, suo malgrado, non può più essere il cardine della sua adorata famiglia. I suoi figli lo vogliono forte e impavido, ma davanti alla catastrofe non può fare altro che piangere e tentare. Da impegnato uomo d'affari, a più piccolo degli uomini.
Maria, sua moglie, lontana miglia e miglia da lui, è aggrappata al tronco di un albero assieme a Lucas, il suo primogenito. Lui, interpretato dal bravissimo Tom Holland, è solo un bambino che, sulla soglia dell'adolescenza, gioca a sentirsi grande. Ma, attaccato a quella zattera di fortuna, sarà gli occhi, le braccia e le gambe della sua mamma. La sua unica forza.
Naomi Watts, sanguinante, sporca, nuda e ferita, è la diretta colpevole di un buon settanta per cento delle nostre lacrime. Magnificamente, interpreta un personaggio pieno di dignità e speranza, fiaccato gravemente nel corpo ma non nello spirito, che mi ha ricordato a tratti quello portato sullo schermo dall'immensa Marion Cotillard in Un sapore di ruggine e ossa (film, candidato ai Golden Globe tra i titoli stranieri, che vi consiglio vivamente!).
Vederla in balia, come una bambola rotta, in un fiume innaturale, che sbatte brutalmente su sterpi e frammenti di vetro, ferisce noi e il suo corpo piccolo e longilineo, che abbiamo sempre trovato tanto perfetto. Sentirla confessare a suo figlio, impotente, che ha paura anche lei fa male più di qualsiasi altra cosa. Essendo in lizza per l'Oscar come "Migliore attrice protagonista", spero di vederla gloriosamente trionfare, nonostante l'abbia sempre troppo sottovalutata. Lei e Anne Hathaway - Eponime in Les Miserables - hanno il mio assoluto sostegno. Non mi spiego, d'altro canto, la mancata candidatura del piccolo Tom Holland. A mio parere, un'ingiustizia. Ancora di più del sempre convincente Ewan McGregor, è lui il vero cardine della famiglia. Sono sue le piccole e sanguinati spalle che portano coraggiosamente il peso di due genitori che, da guide, sono diventati bambini sperduti. Lui e i 114 minuti del film mi hanno dato una forza immensa, facendo apparire i miei problemi microscopici e il mio animo più grande di qualsiasi onda.