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THE IMPOSSIBLE regia di Juan Antonio Bayona

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oh dae-soo     6½ / 10  04/02/2013 01:01:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era da 4 anni e 2 mesi che aspettavo l'opera seconda di Bayona.
Sì, perchè la sua prima, The Orphanage, senza girarci tanto intorno è con distacco il più bel horror che abbia visto negli ultimi 5 anni. Un film così completo e complesso, capace di vestire da film del terrore una tremenda e delicatissima vicenda famigliare, un'emozione continua dall'inizio alla fine, uno script fantastico e almeno un'interpretazione, quella della Rueda, che resta impressa. Come tutti i talentuosi registi di genere europei, vedi Aja, Laugier, Amenabar, anche Bayona ci ha messo un attimo a ricevere la chiamata da Hollywood. Impossibile dir di no, non va biasimato per questo, quella collina rappresenta comunque la Serie A del cinema per uno che ci lavora, inutile negarlo.
Aspettavo Bayona da 4 anni e Bayona nel frattempo è arrivato ad Hollywood.
Ma, ahimè, ne ha preso tutti i difetti.
Buffo constatare come i due film del regista spagnolo, apparentemente diversissimi uno dall'altro, in realtà per alcuni aspetti sono quasi un copia-incolla. Ancora una volta quello che interessa al cineasta spagnolo è il dramma famigliare, là inserito in una cornice horror, qui in quella di un disaster movie (di basi tremendamente reali e storiche però). Tutti e due i film raccontano una ricerca piena di disperazione, forza e speranza; in The Orphanage quella di una madre del proprio figlio, in The Impossible di un'intera famiglia spazzata via dal famoso tsunami del 2004. In entrambi i casi l'evidenza porterebbe a non aver speranze ma, a volte, the impossible, appunto, succede.
E forse sta proprio lì il problema del film, lo scontato lieto fine. Tutto lo script è proiettato al momento in cui i due nuclei familiari si uniranno di nuovo, lo spettatore è portato lentamente per mano a un'emozione talmente prevedibile, telefonata e caricata da arrivarci parecchio infreddolito a mio avviso. E'vero, il film non fa altro che raccontare un fatto realmente accaduto ma ci sarebbero stati modi molto migliori per farlo, ad esempio usando un taglio più europeo senza la classica colonna sonora emotiva americana ad accompagnare troppe scene madri o non costellando la pellicola di decine di momenti troppo marcati nel tentativo di facile commozione.
In realtà il film vale, lo tsunami è riportato in modo meraviglioso specie nel momento appena prima dell'arrivo dell'acqua (quel vento, quell'aria così ferma) o in quello in cui il primogenito si tuffa sotto per evitarlo. La devastazione è mostrata in tutto il suo terribile splendore, per almeno un quarto d'ora si rimane davvero a bocca aperta. Non mi rendo conto quanti milioni d'euro possano essere finiti in riprese di tale bellezza. E altrettanto bello è il momento in cui gli abitanti del luogo curano lei, quella vecchia che l'accarezza mi ha dato un brivido. Tra gli innumerevoli "incontri" il più toccante è quello tra i fratelli, quelle urla, quella gioia così primitiva e genuina (non la stessa che può provare un genitore) devo dire che ha fatto alla grande il suo effetto. Ottima, come sempre, la Watts, bravissimo il ragazzino nelle vesti, forse troppo esagerate, di eroe dall'inizio alla fine. Inutile e quasi inconcepibile, a differenza che in El Orfanato, il cameo della Chaplin.
Una pellicola di pregevole fattura, non me la sento di bocciare il mio (ex) idolo Bayona. Ma a me un film per emozionare deve sorprendermi, deve arrivarmi al cuore in maniera inaspettata e genuina, Molte volte rimango fregato, non riesco a vedere i film con la giusta obbiettività. Ci sono riuscito proprio con questo che aspettavo così tanto.
Alla prossima Juan Antonio.
PIERLUIGIT  20/02/2013 11:29:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao carissimo, ormai una volta all'anno riusciamo a beccarci a quanto pare! Condivido in pieno tutto ciò che hai scritto....anche se ancora una volta devo "rinfacciarti" la tua solita generosità quando si tratta da attribuire valori numerici! Concordo nel dire che quel lontano(i recenti, vergognosi intrighi mostrati nelle ultime pellicole di stampo pseudo thriller-horror accrescono maggiormente la percezione di distanza temporale; DREAM HOUSE) The Orphanage sia uno dei migliori film del genere, prodotti negli ultimi anni, anche se quel finale di stampo troppo buonista, intento a mostrare una reunion macabra ma al tempo stessa gradita alle masse, in qualche modo mi aveva indotto a dubitare circa il percorso futuro di questo regista spagnolo. Il tema tanto caro della famiglia(evidentemente non solo al cinema nostrano) viene affrontato in questo The impossible tra le onde del drammatico tsunami del 2004 in maniera così violenta da avermi indotto a pensare, o magari solo a sperare, che l'impossibile del titolo non sia da attribuirsi al fatto che gli accadimenti reali sembrino impossibili, ma al fatto che una famiglia, in quanto tale, è impossibile da dividere. Questo nella prima ora....si perchè questa pellicola è divisa in due parti; La prima, delineabile nella prima ora e diretta da Bayona, la seconda gestita da qualche maldestro regista di fiction targate rai 3. Dispiace perchè il dramma vissuto nei gesti e negli sguardi dei protagonisti donano un senso di immersione tale da sentirsi parte di questo scenario apocalittico. Bellissima la contrapposizione del volto di Maria, bionda, occhi azzurri e pelle chiarissima, con il suo soccorritore, con il suo salvatore, una visione mistica, qualcosa di astratto. Emozionante la carezza del piccolo bambino David a Maria, gesti spontanei che toccano le corde giuste senza bisogno di artefatti. Artefatti di cui si plagia tutta la seconda parte, situazioni di un patetico inverosimile, si "impossibile" oserei dire. Costantemente aggrediti da un sottofondo musicale che invece di avvicinare lo spettatore tende inesorabilmente ad allontanarlo. Probabilmente Bayona voleva far riflettere sulla forza della famiglia, tanto forte da sopravvivere alla furia della natura,forse anch'essa per definizione , una forza della natura. Forse, perchè a voler leggere tra le pieghe(piaghe) di quest'opera riuscita solo a metà, non è possibile far altro che supporre. E anche questa volta.... impossibile ma vero....la reunion c'e' stata! ps Come sempre mi dilungo, un salutone e alla prossima.
oh dae-soo  20/02/2013 15:17:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento meraviglioso Pierluigi.
E perfetto.
Non devo aggiungere altro, davvero.
I miei voti?
Lo so, ma li metto col cuore.
E poi per me un 10 è un voto raggiungibile come altri, parto da questo presupposto.
Un saluto caro.