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WARM BODIES regia di Jonathan Levine

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  25/09/2013 12:49:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E vabbé, dopo i vampiri e i licantropi romantici sorbiamoci pure gli zombie con gli occhi a forma di cuore. In particolar modo il ciondolante e cadaverico "R", morto da un pezzo ma alle prese con problemi esistenziali (non male il paradosso) e soprattutto fulminato dall'incontro con una bella biondina, guarda caso figlia del leader -un po' fascistoide e tanto *******- della resistenza umana contro i divora cervelli.
Chi lo ha visto si dimentichi "I, zombie", misconosciuta perla britannica che portava a galla la disperazione di un uomo infetto costretto ad un deperimento organico e intellettivo tragicamente devastante. In questo caso siamo nelle zone molto più rassicuranti del cinema commerciale, quindi zombie tutto sommato simpaticoni e intelligenti, capaci di pensare, correre, sognare, e, dulcis in fundo, mossi da sentimenti che nemmeno Madre Teresa di Calcutta.
I fan duri e puri rabbrivideranno e sghignazzeranno di gusto davanti questa evoluzione della specie che scade più volte nel farsesco e in un comico raramente brillante, dai più inteso come volontario ma che a mio avviso sospetto più frutto di coincidenze casuali e alla lunga imbarazzanti.
Qualche intuizione soddisfacente non manca (su tutte il metodo con cui gli zombie accedono ai ricordi degli umani), più che altro risulta difficile sopportare la melassa sgorgante da menate romantico-adolescenziali comunque organizzate, per forza di cose, un attimo fuori dagli schemi. Più scontato il modo in cui tutti vissero felici e contenti, con l'amore ad alimentare l'ottimista rinascita tramite la cooperazione priva di pregiudizi.
Peccato per l'introspezione da rotocalco rosa dei personaggi, mentre la metafora della società incapace di comunicare, amare e di capire, quindi già morta da un pezzo, è suggerita ma poi lasciata a mezz'aria come ogni potenziale argomento scottante.