caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE SESSIONS regia di Ben Lewin

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
amterme63     7 / 10  30/01/2014 22:24:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo con i giudizi precedenti. Il film è carino, divertente e affronta un tema inusuale e scabroso (il sesso presso i diversamente abili) in maniera sensibile e delicata, senza però nascondere l'imbarazzo e l'impaccio che un tale argomento e una tale esperienza provoca in cui la vuole provare, oppure insegnare.
Lo sguardo è divertito e ironico, il tono della visione e della narrazione è leggero, forse troppo, ed è questo l'unico difetto che mi viene da imputare a questo film. Certi personaggi e certi aspetti potevano essere approfonditi o sviluppati meglio. Il fatto è che in questo film si ambirebbe ad affrontare problemi e situazioni di una certa serietà, ma non si è voluto rinunciare fondamentalmente al tono da commedia facile e di evasione, in cui tutto alla fine "va come dovrebbe andare".
In ogni caso, al di là degli stereotipi formali del divertimento di massa, si riesce comunque a raccontare una bella storia umana, quella che vede coinvolti Mark e Sheril.
Mark è gravemente malato e legato per vivere ad un polmone di acciaio. Nonostante ciò vive la sua vita con molta leggerezza, allegria, umorismo e ironia (grazie anche probabilmente al fatto di non avere preoccupazioni finanziarie). La sua voce narrante commenta con brio e spirito la sua "prima volta" a quasi 40 anni. Deve vincere però le resistenze e i sensi di colpa che vengono da una rigida educazione cattolica. Questo conflitto molto interessante perde però vigore facendo entrare in scena un prete che è più che altro una macchietta, piuttosto che un vero sacerdote. Il personaggio sarà simpatico, caratteristico e ben recitato, nel contesto del film però squalifica la lotta interiore di Mark fra i suoi desideri e i suoi principi, troppo facilmente vinta dai primi.
Molto più interessante e riuscito è il personaggio di Sheril, la sessuopedista. Il suo è il classico conflitto interiore del medico che si sente coinvolto nei problemi del paziente. E' infatti molto difficile rimanere oggettivi e impassibili e allo stesso tempo sensibili, svolgendo un compito che coinvolge così profondamente l'animo di una persona (come appunto l'eros). Il suo è un conflitto molto sincero e combattuto, vissuto in maniera a volte drammatica e dilacerante. Sarebbe stato molto interessante sviluppare di più la figura del marito, il suo ruolo e il suo pensiero di fronte a una moglie che fa di mestiere il presta-amore nei confronti di altre persone. Anche per lui non è facile.
Comunque vada è un film che vale la visione.