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IL CIRCO DELLA FARFALLA regia di Joshua Weigel

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Jolly Roger     8½ / 10  08/02/2015 01:37:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non conoscevo Nick Vujicic. Quando ho visto il corto, in particolare quando è comparso lui, l'"Uomo Tronco" del circo dei Freaks, senza braccia né gambe, ho pensato una cosa che farà forse rabbrividire i moralisti più accaniti…ma la dico lo stesso, perché a me stanno abbastanza antipatiche le ipocrisie.
Ho pensato: "caspita, gli effetti speciali sono davvero realistici!!"
Come ben si sa, a visione ultimata di un filmato, you-tube propone altri video correlati a quello che hai appena visto…e molti di questi filmati erano quelli di Nick, quello vero, estratti dei suoi convegni in cui egli fa il motivatore comportamentale nelle scuole…
Lui è davvero così, è nato senza braccia e senza gambe.
Ho guardato questi video. Mi sono commosso. Quest'uomo è davvero un grande, ha combattuto una battaglia che dev'essere stata feroce, ma ha vinto. E' un uomo che sorride – ed il suo sorriso è molto più sincero di quello di molte persone, i problemi delle quali sono realisticamente inferiori a quelli che lui ha affrontato.
Bellissime alcune frasi tratte dai suoi convegni:
"Se avrò una moglie, non potrò stringerle la mano. Ma le stringerò il cuore".
"In una scuola, nessuno dovrebbe essere senza amici. Se qualcuno non ha amici, alzatevi e andate da lui, siate voi i suoi amici. E fregatevene di quel che pensano gli altri".
"Ci sono cose nella vita che sono fuori dal nostro controllo e che non possiamo cambiare…e con le quali bisogna convivere. La scelta che però abbiamo è se arrenderci o andare avanti."

Ci tengo a precisare, comunque, che quanto sopra non influenza il mio voto sul corto, che comunque ha un ottimo valore. La metafora della farfalla è splendida per rappresentare una situazione di partenza svantaggiata…. perché più brutta è la larva, più bella sarà la farfalla che da essa nascerà. Tutto ciò viene riassunto in un dialogo che lo sfortunato protagonista ha con il capo del circo, Mendez, che è la chiave di questo corto:
"Loro sono diversi da me", dice Nick scoraggiato, guardando gli attori del circo che si esibiscono in mirabolanti acrobazie.
"Sì" risponde il boss del circo: "Tu hai un vantaggio. Più grande è la lotta, più grande è il trionfo".
Non sono d'accordo con chi, prima di me, ha sostenuto che questo corto è retorico, adducendo come motivazione il fatto che la realtà sia ben diversa e che il riscatto sia possibile nella sola misura in cui ci sia qualcuno disposto ad aiutarti, standoti vicino. Ben diversamente, ho conosciuto infatti giovani che, pur avendo accanto genitori pronti a fare di tutto per aiutarli, sono finiti con l'ammazzarsi per overdose. Se quindi è vero che, per riscattarsi, è sempre necessario qualcuno che ti aiuti, è altrettanto vero che il desiderio di riscatto deve, comunque, partire dalla singola persona - il cui sforzo, però, appare in molti casi ancora più pesante rispetto a coloro che egli avrà la fortuna di avere accanto.
Peraltro, lo stesso corto non detta alcuna gerarchia tra la forza interiore e la solidarietà altrui, anzi, esalta entrambe le cose - e mi sembra che metta l'accento maggiore proprio sui personaggi che aiutano Nick più che sullo stesso Nick, primo fra tutti sul capo del circo, che si fa portatore di valori di solidarietà e fratellanza.