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LINCOLN regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  08/02/2013 19:01:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh a voler stuzzicare il mio senso critico la prima ora di Lincoln è (quasi) insostenibile: verbosa didascalica cameristica farebbe rimpiangere qualsiasi fotogramma del Che di Siodelbergh (un quasi-capolavoro). Troppo romanzesco l'apporto di Spielberg alla figura del presidente americano, troppo aneddottistico e troppo idealista, sembra un'incrocio tra un prudente liberale e un democratico "scientifico" difensori dei dogmi prima che dei diritti umani. Poi il film prende una piega diversa, con diversi colpi d'ala che non ti aspetti. Tipo l'americano che confessa candidamente "sono pieno di pregiudizi" (!!!) e la sequenza - bellissima - del figlio di L. mentre assiste sconvolto alla sepoltura degli arti recisi all'esterno di un'ospedale da campo, o ancora la requisitoria "opportunistica ma necessaria" di Tommy Lee Jones (straordinario come sempre): sono dei gran bei pezzi di cinema anche perchè Lincoln non ha grossi difetti sul piano tecnico, ma sul piano dei contenuti certamente sì. Per quanto si soffermi sulla necessità di liberare una razza dalla schiavitù o in particolare sull'uguaglianza razziale imposta dalle leggi divine, non riesce a estinguere una certa ambiguità. Il fondamento per cui l'America di oggi è composta da 50 stati dove le diversità culturali e sociali sono indiscusse prevale su quel terreno minato che è la democrazia (tutti sono uguali o tutti sono diversi?).
E va cmq. detto in difesa del film che Spielberg riesce abbastanza a controllarsi senza prevaricare con le sue forzature salvo un epilogo dove alla voce "libertà" si oppone una risposta definitiva di almeno 100 anni, proprio davanti all'ottusità di un popolo sovrano.
I Wachewsky ("Cloud Atlas") hanno osato di più, in questa direzione. Ma tanto vale apprezzare la linea di Spielberg e l'amara consapevolezza che ogni diritto viene vinto espugnato e confermato all'ombra della vita o della morte
Fritz  02/03/2013 16:29:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inutile commentare i film (cosiddetti) di Spielberg dopo metà anni 80. Il tizio doveva fermarsi là e godersi la pensione. Questo qua è invecchiato più in fretta di quelli del cinema muto una volta comparso il sonoro.